Sylvie Hubac è il nome scelto per sostituire Jean-Paul Cluzel nella presidenza del Grand Palais di Parigi. Precedentemente direttrice del gabinetto di François Hollande, Hubac è sempre stata sensibile alle questioni culturali, ragione per cui il suo nome era già stato proposto per la presidenza del Centre Pompidou. Tuttavia i commenti sono divisi tra chi crede che sia una buona candidata e chi invece sostiene che la Hubac non sia adatta a guidare il Grand Palais perché non possiede sufficienti conoscenze in ambito storico-artistico. Un lavoro complesso quello che dovrà affrontare per il museo, che dovrà investire 400 milioni di euro di lavori di ristrutturazione da qui fino al 2019, come annunciato dall’ormai ex presidente Jean-Paul Cluzel: «I lavori permetteranno di migliorare il flusso del traffico nel cuore dell’edificio e genereranno un aumento del fatturato». Sarà il Ministero della cultura a fornire 116 milioni ma 150 dovranno arrivare necessariamente da autofinanziamenti. Il presidente della Repubblica e il Primo ministro si sono già dichiarati favorevoli a una donazione eccezionale da investire sul Gran Palais, in quanto istituzione importante anche dal punto di vista dell’economia nazionale. Per permettere il completamento dei lavori, il Grand Palais resterà chiuso per ben due anni.