Aveva 92 anni ed è scomparso nella sua casa di Spencertown, a nord di New York, si chiamava Ellsworth Kelly ed è stato uno dei più grandi artisti del secolo scorso. Hard edge painting, così viene di solito definita la sua pittura caratterizzata da contrasti forti stesi su enormi superfici, una sfumatura che si inserisce nel più grande filone dell’Espressionismo astratto statunitense e che anticipa le forme della minimal art. Nato a New York nel 1923, durante la guerra fa tappa a Parigi dove rimane colpito dal clima post bellico che anima la città. Come molti suoi coetanei è nel vecchio continente che completa la sua formazione studiando la più rendente avanguardia e portando la sua personale interpretazione Oltreoceano. In una recente intervista al Guardian ricordava come uno dei suoi maestri sia stato proprio Kandinskij e non è difficile rintracciare nella pittura dell’americano il lirismo del russo. Fra gli altri maestri a cui Kelly ha dimostrato di rendere omaggio ci sono Henri Matisse, Piet Mondrian, Jean Arp e Constantin Brancusi. Non solo pittore, infatti, l’artista ha realizzato numerose sculture, alcune delle quali monumentali e sparse per tutto il mondo. Fra i riconoscimenti non possiamo non ricordare la medaglia delle arti consegnatagli nel 2013 dal presidente Obama, il più altro riconoscimento statunitense per il campo artistico.