Annunciati per la prossima primavera la fine dei restauri alle mappe vaticane volute da Gregorio XIII. Una parte dei lavori sono già liberi dai ponteggi ma una buona metà è ancora sotto il pennello della squadra dei restauratori diretta da Francesco Prantera. Erano gli anni Ottanta del Cinquecento, quando il papa Boncompagni ha ordinato il disegno dell’Italia diviso in 40 mappa e affrescato negli attuali musei Vaticani. Un tentativo di mettere ordine in quella che ancora non poteva definirsi una nazione, a ogni regione corrisponde infatti il suo santo patrono rappresentato sulla volta in corrispondenza della cartina, di ogni zona sono segnalati i monumenti più noti e il blu del mare con il verde della terra dominano incontrastati per tutti i 40 affreschi. I pigmenti Tornano così alla loro brillantezza originale dopo tre anni di restauri resi necessari dalle ricorrenti stesure di colle che avevano ingiallito e appiattito la superficie pittorica. Peccato solo che fra tutte le bellezze dei musei Vaticani i turisti passino distratti lungo i 120 metri del corridoio che ospita le cartine privandosi un viaggio a volo d’uccello sul Belpaese.