Il Turner prize per la prima volta nella storia va a un collettivo di architetti

Londra

Per la prima volta nella storia del Turner Prize (prestigioso premio di arte contemporanea annuale, promosso dalla Tate Gallery, riservato ad artisti britannici al di sotto dei 50 anni) è stato selezionato come vincitore un collettivo di architetti. Assemble, questo il nome che raggruppa i diciotto componenti, provenienti da Liverpool, si occupa di architettura, arte e design. I vincitori sono stati presentati in Scozia, al Tramway di Glasgow dal frontwoman degli Sonic Youth, Kim Gordon; mentre a selezionarli quest’anno è stata una giuria composta da Alistair Hudson, direttore del Middlesbrough; dal critico e curatore Jan Verwoert; Joanna Mytkowska, direttore del Museo d’Arte Moderna di Varsavia; Kyla McDonald, direttore artistico di Sculpture Studios Glasgow, e presieduta da Alex Farquharson della Tate. Il progetto che li ha portarti alla vittoria, si sono occupati del riassetto di Granby Four streets, un complesso di abitazioni del 1900 nel quartiere di Toxteth, sobborgo di Liverpool. Nonostante il degrado di questa zona, lì si trovano le ultime case che conservano ancora la loro fisionomia vittoriana di origine, molte delle quali sono state distrutte e rimpiazzate da altri edifici senza anima. Per questo lavoro, i giovani del collettivo hanno fuso insieme arte, design e architettura collaborando con gli abitanti del quartiere per evitare la demolizione dei restanti edifici originari, pianificando un progetto di sviluppo e riqualificazione dell’area pubblica, con il quale hanno creato nuovi cantieri e posti di lavoro. Al collettivo Assemble verranno assegnati 25mila sterline. Il collettivo Assemble si è formato nel 2010 a partire da un nucleo di studenti dell’Università di Cambridge, di cui fanno parte studiosi di letteratura, storia, flosofia, oltre che architetti. Il loro lavoro concepisce il design come veicolo per migliorare le relazioni sociali e culturali nei quartieri con una realtà complicata.