François Hollande all’Unesco: «un diritto di asilo per le opere minacciate dal terrorismo»

Parigi

«Alla barbarie dei terroristi, dobbiamo opporre l’invincibile umanità della cultura, il valore per cui la Francia oggi si batte», queste le parole di François Hollande martedì 17 novembre davanti ai 195 stati membri riuniti nella capitale francese per la conferenza generale Unesco, votata a proteggere il patrimonio dell’umanità fronte ai conflitti armati. Dopo l’attacco al Bataclan, la riunione ha acquisito maggiore valore e, per far passare il messaggio di non avere paura, Hollande ci tiene a precisare: «La Francia rimarrà un paese aperto, aperto alle arti, alla musica, a tutte le creazioni e a tutto il pubblico. Parigi resterà la città dei teatri, dei cinema, dei musei e degli spettacoli dal vivo». E ricorda anche la distruzione del patrimonio in Siria, a settembre, nel sito archeologico di Palmira, per mano dei jihadisti e l’uccisione di Khaled al Asaad, lo storico dell’arte che fino alla morte si era battuto per la salvaguardia di quella che era chiamata “la perla del deserto”. In forma preventiva, quindi, durante la riunione si è cercato di definire un programma per proteggere il patrimonio in questa situazione di conflitto, una lista di misure concrete, che prevedono, prima fra tutte, la lotta contro il traffico di beni culturali. Un provvedimento superfluo, a detta di Jean-Luc Martinez, presidente del Louvre, in quanto: «Il controllo alla dogana sull’importazione dei beni culturali esiste già, e impedire il transito o il commercio illegale di opere d’arte non cambierà niente». La novità proposta da Hollande è invece quella di introdurre un diritto di asilo per le opere minacciate dal terrorismo. Il fatto di darle in prestito potrebbe consentire ai musei un aiuto per mettere in salvo le loro collezioni. Accanto a questi provvedimenti, inoltre, è già stato avviato un lavoro complesso di archiviazione, numerazione e documentazione delle opere, perché quelle non documentate, sono più soggette al mercato illecito e per conservare la memoria, anche grazie all’aiuto della tecnologia, che permette una ricostruzione 3D dei monumenti scomparsi. A tal fine, Hollande suggerisce all’Unesco di stabilire dei fondi internazionali per poter procedere con queste misure di sicurezza.