Riflessi da un luogo invisibile

La galleria Passaggi di Pisa ospita nel suo spazio, fino al 23 gennaio, la personale di Andrea Santarlasci, Riflessi da un luogo invisibile, a cura di Arabella Natalini. La mostra si iscrive nell’ambito della ricerca di Santarlasci, artista pisano classe 1964, sulla scoperta di luoghi poco visibili e poco conosciuti, evocativi di dimensioni simboliche. «Spesso proprio quel che sembra estraneo – spiega l’artista – quell’estraneità è ciò che identifica il luogo nella sua particolarità, solo a questo punto è possibile, per me, parlare di quel luogo e non di un altro. È questo l’aspetto più interessante, questa la caratteristica che ci fa comprendere la profonda specificità del luogo». A partire dalla fine degli anni Ottanta, Santarlasci ha sviluppato un linguaggio in cui convivono disegno, scultura, fotografia e installazioni, attraverso cui l’artista affronta diversi temi, tra cui le opposizioni tra naturale e artificiale, tra spazio privato e ambiente esterno, tra riflessione su dimensione individuale e collettiva, materialità e virtualità. Le opere presentate prendono spunto da un progetto più ampio, legato a un luogo antico della città di Pisa, un sito particolare dove il fiume Auser (l’attuale Serchio) si riversava nell’Arno. La confluenza dei due fiumi e le loro ramificazioni hanno determinato, nel tempo, la trasformazione del territorio. Questo luogo, che non esiste più, viene evocato all’interno dello spazio della galleria, collegando i lavori esposti con un fluire sotterraneo che unisce passato e presente in una riflessione sullo scorrere del tempo e le sue diverse percezioni. Info: www.passaggiartecontemporanea.it