I ♥ John Giorno

«I want to give my thanks to everyone for everything, and as a token of my appreciation, I want to offer back to you all my good and bad habits as magnificent priceless jewels, wish-fulfilling gems satisfying everything you need and want, thank you, thank you, thanks». John Giorno accoglie così lo spettatore, in uno spazio grande e buio circondato da schermi sui quali viene trasmesso in loop il suo thank for nothing, un poema scritto nel 2006 per il suo settantesimo compleanno in cui con una forma estremamente semplice e solo apparentemente banale, ripercorre la sua vita, gli incontri e le cose che l’hanno caratterizzata. John Giorno è uno di quei personaggi a cui difficilmente si possono attribuire etichette: riduttivo definirlo poeta. Il Palais de Tokyo cerca allora di restituire nel modo più completo possibile una personalità tanto articolata e complessa con una mostra intitolata I ♥ John Giorno interamente dedicata a lui, concepita e curata dall’artista svizzero Ugo Rondinone. Già dal titolo si intuisce l’intento: un atto d’amore, una dedica, un omaggio a un protagonista della scena underground degli anni Sessanta. Per raccontare la sua grande eterogeneità il curatore ha scelto di suddividere la mostra in otto capitoli, ognuno dedicato ad un aspetto specifico della vita di Giorno.

Negli ampi spazi del Palais de Tokyo si possono così ripercorrere le varie fasi della sua attività: la sua partecipazione a Sleep, il primo lungometraggio di Andy Warhol in cui l’artista americano riprende Giorno mentre dorme; la sua attività di musicista e compositore con il progetto Giorno Poetry System, fondato nel 1965; l’omaggio di diversi artisti come Billy Sullivan, Elizabeth Peyton, Judith Eisler o Françoise Janicot che, a testimonianza della perdurante influenza dell’artista, ne hanno realizzato un ritratto. E poi l’istallazione monumentale di Rondinone in cui viene riproposto l’archivio di Giorno, costituito da circa quindicimila documenti, pedissequamente catalogati dall’artista stesso nel corso degli anni. Per l’occasione ogni documento è stato ristampato su un foglio colorato di formato A4 e poi ordinato cronologicamente sulle pareti, così da fagocitare lo spettatore nell’universo multicolore della sua vita. Chi é quindi John Giorno? Domanda difficile, che necessita di una risposta altrettanto complessa. Il curatore ci prova così: «a map of the human soul? An object of desire? An imaginary friend? A meditation on life and how to live it? A glory morning? A story untold? A long solitary walk? A luxury of unknowing? A chrome yellow song bird? Who is john giorno?».
Fino al 10 gennaio, Palais de Tokyo, 13 Avenue du Président Wilson, 75116, Parigi, info: www.palaisdetokyo.com

 

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