Cinque mostre al Macro, dalla collezione Toti Scialoja a Marinella Senatore

Roma

Il museo Macro di Roma inaugura la stagione estiva con cinque percorsi espositivi, riempendosi di stimoli contemporanei che raccontano l’ultimo secolo di storia dell’arte fino ai nostri giorni, proponendo anche alcuni progetti di grande attualità. Si parte dalla Sala Enel, dove sono arrivati settanta fra quadri, sculture, disegni e grafiche della collezione privata di Toti Scialoja e di sua moglie Gabriella Drudi. Raccontano sette decenni di amicizie e di vita trascorsa tra Roma e New York, con le opere di artisti stranieri come Calder, de Kooning, Gorky, Guston, Marca-Relli, Motherwell, Pepper, Twombly, Rukhin.
Inizia poi il primo appuntamento con il ciclo nato con l’obiettivo di valorizzare la collezione permanente del museo. Un’esposizione dedicata alle donne artiste, che propone una prima selezione: diciassette figure femminili di spicco del panorama artistico italiano ed internazionale tra cui Titina Maselli, Carla Accardi, Giosetta Fioroni, Maria Lai, Isabella Ducrot, Sissi, Alessandra Tesi, Avish Khebrehzadeh, Elisa Montessori, Amparo Sard, Paola Gandolfi, Lia Drei, Rosanna Lancia, Nedda Guidi, Benedetta Bonichi, Beatrice Pediconi, Elisabetta Catalano.
Costantino D’Orazio, curatore del Macro, firma invece la mostra di Giuseppe Pietroniro e Andrea Salvino per la rassegna dal titolo Appunti di una generazione dedicata agli artisti romani e italiani che hanno esordito sulla scena artistica all’inizio degli anni Novanta. Attira l’attenzione nel Foyer del Museo la vespa parcheggiata dall’artista inglese Jonathan Monk. Ha le luci accese: il faro di testa, quello di coda, le frecce, le luci dei freni e quelle sul cruscotto si accendono e si spengono in un ordine apparentemente casuale. La sequenza in realtà è stata organizzata dall’artista secondo un ritmo preciso, fino a ottenere 479.001.600 possibili combinazioni: un numero che si potrebbe esaurire in oltre quindici anni di attività delle luci.
Per concludere: il video Jammin’ Drama Project di Marinella Senatore, che viene proiettato nella Sala Cinema. Si tratta di un progetto partecipativo, come nel timbro dell’artista di Cava dei Tirreni, che ha coinvolto oltre 150 cittadini della comunità ispanica e afro-americana di Harlem, NYC.

Info: www.museomacro.org