La Ribalta di Cammarano

Una stanza, una tela vuota e un pittore, pronto per la sua mise en scène. Una pratica che inevitabilmente riporta alla memoria la storia dei primi happening, il momento in cui l’atto creativo, così sacro e privato, è diventato d’improvviso accessibile al pubblico. Così il pittore, non più intrappolato nelle costrizioni progettuali, ha deciso di lasciare entrare nel suo lavoro l’elemento imprevedibile del caso, abbattendo le barriere tra artista e spettatore, senza il timore di perdere il controllo totale sul risultato finale. Da questo elemento è guidato il lavoro di Andrea Cammarano, artista romano, classe ’72, che ha realizzato lo scorso marzo la performance Ribalta, ovvero la messa in scena di un atto pittorico, uno spettacolo a cura del gruppo di artisti Il Gattarossa, nello Spazio di via dei Serragli a Firenze. Simulando di trovarsi nel proprio atelier, Cammarano, senza farsi influenzare dal pubblico o da quello che succedeva nella sala, ha realizzato così un dipinto dal vivo. Pur dipingendo sotto lo sguardo di altre persone, è riuscito a trasformare quell’atto pubblico in un atto privato: “La Ribalta è il limite massimo in cui entri in scena – spiega l’artista – solo che davanti a te non c’è un pubblico ma una tela la luce non ti batte sul viso ma ti prende di schiena. Questa è la mia messa in scena di un momento privato”.