Un esperimento sociale che intacca il tessuto suburbano della città, gli spazi diventano luoghi, riacquistano vita in relazione con l’abitato, non più periferico e isolato, contaminato da sinergie cromatiche e culturali in cui l’astrattismo è protagonista con suggestioni sempre nuove. Il titolo della seconda edizione è Abstractism – space>place: dieci muri per dieci artisti per dieci giorni. Ritorna a Catanzaro ALTrove, un festival di street art nato con l’obiettivo di rieducare al concetto di bellezza in contesti urbani trascurati. Saranno presenti le forme ignote di Guido Bisagni, i quadrati sempre diversi di Alberonero, le figure frammentate e chiassose di Giorgio Bartocci, le onde geometriche di Roberto Ciredz, i collage dinamici di Jeroen Erosie, i frammenti in evoluzione di Graphic Surgery, gli stencil poster di Sten Lex, gli elementi naturali di Tellas, le invenzioni architettoniche di Sbagliato, già attivi nella scorsa edizione. È Clemens Behr a inaugurare l’evento con un dipinto murale alto più di dieci metri da poco ultimato, e il 30 aprile sarà invece Populous, musicista e producer salentino, ad animare l’opening party all’Hemingway Club di Catanzaro. Nel tempo dei non-luoghi, perfettamente descritti da Marc Augé, sentiamo il bisogno identitario di vivere lontani dalla serialità periferica e asettica dei centri abitati moderni, per riscoprire nuove cose e antichi valori comunitari assopiti sotto la coltre dell’indifferenza. La Calabria di questo ha bisogno, la rivoluzione abbia inizio. Dal 30 aprile al 9 maggio, ALTrove, Abstractism – space>place, Catanzaro; info: www.altrovefestival.it