«Non ho mai avuto nessuno con cui parlare del mio lavoro. Qualunque cosa dicano la mia galleria o i miei amici più stretti, in realtà mi fido solo di me». Queste le parole di Cindy Sherman nell’intervista di Sarah Thornton, sociologa ed ex critica d’arte, pubblicata sull’Economist e tradotta in esclusiva su D di Repubblica questa domenica. In realtà, l’intervista è soltanto un estratto da un libro che sarà nelle librerie italiane a partire dal 18 marzo, intitolato 33 artisti in 3 atti (430 pagine, 22 euro). Edito da Feltrinelli e tradotto in italiano da Virginio B. Sala, il testo è una raccolta di interviste, collezionate dalla Thornton negli anni, agli artisti più influenti del mondo dell’arte contemporanea. Che cos’è un artista? Che tipo di artista ti definisci? Nei tre atti che compongono il volume, intitolati rispettivamente alla politica, alle affinità, al mestiere, vengono messe a confronto le risposte che hanno dato personaggi del calibro di Ai Weiwei, Jeff Koons, Maurizio Cattelan, Marina Abramovich. Grazie alla guida dell’autrice, abbiamo accesso in modo inedito alle vite degli artisti, raggiunti attraverso le chat di tarda notte via Skype o in taxi con Maurizio Cattelan. Il risultato è una serie di vividi quadri, che ci permettono di conoscere in modo più à approfondito non soltanto la vita artistica dei grandi artisti internazionali, ma che ci offre anche uno scorcio sulle loro vite private.