Accordi/Accardi

Una calligrafia pittorica peculiare e inconfondibile quella di Carla Accardi (Trapani 1924 – Roma 2014) che dall’originaria Sicilia giunse a Roma dove nel 1947 ha fondato il gruppo Forma 1 con Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Perrilli, Sanfilippo e Turcato. Negli anni Quaranta si era inizialmente mossa con una sinfonia di segni in bianco e nero per poi passare ai colori, ha sperimentato le vernici fluorescenti, tornando anche sui suoi passi per fare poi salti in avanti. Il percorso artistico dell’Accardì è coerente e, nonostante nella sua lunga carriera saggiò diverse tecniche e materiali, è rimasto sempre costante il rapporto tra colore e forma, atto a generare segni vibranti che danzano nello spazio della tela. Da pioniera ha scritto non solo la storia dell’astrattismo ma, legandosi anche al femminismo, si annovera tra quelle donne che hanno fatto della propria passione una ragione di vita fino alla fine.

Presentata da Laura Cherubini, la mostra Accordi/Accardi, allestita  nella galleria di Valentina Bonomo, rende omaggio all’artista proponendo, a un anno esatto dalla sua scomparsa, dodici opere inedite su tela di medie e grandi dimensioni, tutte facenti parte dell’ultimissima produzione dell’artista e realizzate appositamente per la galleria romana nel rispetto del progetto originale dell’artista. Il titolo della mostra fa riferimento all’armonia presente tra gli elementi di ciascuna opera, armonia dei colori e delle forme che, sinuose, attraversano le tele unendole tra loro in una metamorfosi di colori. La tela grezza nella sua ultima produzione si manifesta spesso alternandosi tra il ruolo di figura e sfondo. Scorre su più pannelli Illusione, un’opera dove il fondo è colorato mentre il segno grezzo è, come una catena, l’elemento di connessione tra dodici pannelli delle stesse dimensioni affiancati l’uno all’altro e dipinti di diversi colori. In altri casi i segni scivolano da una tela all’altra, mutando di colore su un fondale grezzo. Se il colore è brillante e steso uniformemente passando dal rosso al viola, dal blu al verde, dal giallo all’arancio al bianco e nero, i segni sono fluidi e sconfinano dal supporto della tela trasmigrando nello spazio. In sintonia con le vibrazioni musicali, che da sempre hanno caratterizzato la sua produzione, i segni si avvicendano e si legano rivelando accordi e variazioni. «A questi ultimi lavori presiede dunque – sottolinea Cherubini – un’idea di ripetizione differenziata all’infinito che ha la sua base nelle infinite potenzialità del segno, cardine del lavoro della Accardi».

Fino al 28 Marzo; galleria Valentina Bonomo, 
via del portico d’Ottavia 13, Roma; info: 
www.galleriabonomo.com

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