Meet the Media Guru compie dieci anni e per il 2015 offre a appassionati della rete e della cultura digitale un programma dedicato a un unico grande tema: Future ways of living. Nella gremita mediateca Santa Teresa si è tenuto il primo appuntamento: Tra Human Interfaces e Tangible Bits, la visione di Ishii per inventare il futuro ospite della serata appunto Hiroshi Ishii, pioniere delle Tangible user interface, nel campo dell’interazione uomo-computer e professore di Media arts and sciences al Mit Media Lab, dove guida del gruppo Tangible media.
Lo introduce con entusiasmo Maria Grazia Mattei: «Noi partiamo quest’anno veramente con tanto slancio poiché rispondiamo a una richiesta continua che in questi anni non ci ha mai abbandonato e la voglia di essere nel mondo tutti quanti in collegamento con personaggi, progetti e idee che circolano e che stanno segnando la nostra era». Meet the media guru negli anni ha costruito una community di quasi 40 mila persone e proprio in quest’ambiente partecipativo ha inizio la serata che è al contempo in streaming sul sito e aperta al dialogo su twitter tanto che un’annuncio invita a non spegnere i propri cellulari.
Hiroshi Ishii parla di Milano e da subito mostra il progetto che lo aveva portato lo scorso anno in città, in occasione del Furisalone 2014, per poi passare in rassegna tutte le ispirate idee che con il suo staff porta avanti dal 1995. Ishii ritiene che sia necessario pensare oltre lo schermo e trovare un modo per far interagire le persone con la tecnologia in modo più efficace e diretto: una via è coinvolgere il corpo e la sperimentazione sensoriale. Se tutto è pixel e dunque intangibile, è come se le informazioni sullo schermo si trovassero in fondo al mare: le puoi vedere, ma non toccare. Il lavoro di Ishii si focalizza sul portare le informazioni sulla superficie dell’acqua rendendole tangibili. In linea con l’approccio del Mit Media Lab, il professore disegna la propria visione del futuro utilizzando punti di vista e competenze apparentemente distanti tra loro, per formazione ingegnere, usa lo sguardo artistico e il design per comunicare il senso della sua ricerca per poi far sperimentare direttamente alle persone l’interfaccia tra uomo, informazioni digitali e ambiente fisico.
L’arte diventa così il media attraverso cui presentare la propria visione e dare vita a installazioni, spiega Ishii: «La visione non è tecnologia. Molte persone sono affascinate da questo mondo ma non capiscono che è solo un mezzo, che presto diventerà obsoleto. Ma una visione autentica può durare 100 anni. Così, noi ci occupiamo della visione. che guida la ricerca e l’innovazione, disegna il futuro: e la sua visione è tangibile».
Info: www.meetthemediaguru.org