Hanno pulito, ma i danni restano. A piazza di Spagna sono iniziate le indagini per verificare l’entità dei danni apportati dai tifosi olandesi del Feyenoord nella giornata di ieri prima della partita di Europa League contro la Roma. Questa mattina la fontana del Bernini è transennata e in buone mani, quelle dei restauratori. È stata prosciugata e alcuni tecnici stanno valutando, al suo interno, i danneggiamenti al pregiato marmo. La zona ieri è stata teatro di scene che nessun romano avrebbe voluto vedere. Atti osceni in luogo pubblico, violenza, incuria, barbarie nei confronti di un’opera d’arte di inestimabile valore. Ma perché è successo tutto questo? Perché la maleducazione di questi tifosi si è scatenata indisturbata, o quasi, su uno dei luoghi più eleganti e preziosi della capitale? Purtroppo non è la prima volta che succede. Già molte masse di tifosi hanno calpestato il nobile suolo di Roma, lasciando il segno dove passavano. Possibile che la nostra amministrazione sia ancora ignara dei rischi che tali trasferte comportano? Tra l’altro la tifoseria del Feyenoord è conosciuta in Europa come una delle più facinorose. Dal momento che era prevedibile l’elevato numero di tifosi che si sarebbe imbarcato in direzione di Roma, perché l’amministrazione non ha messo a punto un adeguato piano di sicurezza?
Siamo alle solite. Il problema non è la maleducazione dei tifosi. Si sa che nel loro ”codice etico” c’è la cultura della devastazione e del rendere riconoscibile il branco attraverso gesti eclatanti. Riteniamo che sia tempo perso quello dedicato alle solite prediche e ramanzine nei confronti della frequente maleducazione e dello scarso senso civico degli ultras. È doveroso stigmatizzare i loro errori e la loro violenza, quando questa si scaglia contro cose o persone in modo del tutto inopportuno e spiacevole. Ma, ahimè, questo non risolve il problema.
Il problema si risolve con maggiore perizia, con attenzione, con responsabilità. Roma è una città sovraesposta alle visite di ignoti. È una delle città più visitate al mondo. Possibile che non riesca a disporre di un sistema di contenimento di eventuali ”fuoriprogramma” come quelli che si sono verificati ieri pomeriggio? Possibile che con tutti i mezzi tecnologici e telematici che ci sono al giorno d’oggi, l’amministrazione capitolina non riesca a ostacolare la violenza? Non solo. Facendo un giro sui social network, nei canali riservati ai tifosi di calcio, era facilmente intuibile già da qualche giorno l’intenzione degli ultras del Feyenoord. Bastava anche, ad esempio, fare una breve panoramica su Youtube per capire chi si stava accingendo ad arrivare a Roma.
Bastava poco, insomma, per prevenire. Le forze dell’ordine hanno fatto molto, ma purtroppo, per colpa d’altri, aggiungiamo noi, non abbastanza. Siamo stufi di doverci soffermare a commentare queste cattive abitudini a cui la città di Roma, non da oggi, ha abituato i suoi turisti. Siamo stufi di doverci lamentare della eccessiva tolleranza che viene usata nei confronti di chi non rispetta le nostre città, quelle d’arte in particolare. Siamo stufi, soprattutto, di dover leggere di danneggiamenti al nostro patrimonio artistico per colpa dell’imperizia dei controllori. Ci aspettiamo una rigida presa di posizione contro i responsabili degli atti vandalici. Ma ci auguriamo che tali responsabilità siano ricercate sia tra gli artefici degli effetti di tale barbarie che si è accanita su Roma, sia tra quelli delle cause. Chiediamo troppo?
P.S: noi un giro su Youtube l’abbiamo fatto. E, a proposito della ”simpatia” dei tifosi del Feyenoord, guardate cosa abbiamo trovato. In fondo, non era difficile. Tempo impegato per reperire questo documento? Meno di 5 minuti. Buona visione.
[youtube]http://youtu.be/usMC04_pseI[/youtube]