Arte contemporanea, ecco come sarà il Padiglione spagnolo alla Biennale di Venezia

Venezia

Ispirazione a Salvador Dalì. Questa sarà la ricerca che il Padiglione spagnolo, a cura di Martí Manen, proporrà alla 56esima edizione della Biennale di Venezia, in programma dal 9 maggio (al 22 novembre). Mostrerà il Dalí delle interviste, delle parole, del soggetto Dalì. Fará vedere un Dalì con altre voci, artisti vincolati concettualmente e tra di loro. Un percorso che parte dalla sensualità del soggetto-personaggio per arrivare ad altri soggetti che permetteranno letture straordinarie. Gli artisti coinvolti nel progetto sono Cabello/Carceller, Francesc Ruiz e Pepo Salazar. Si presenteranno attraverso tre proposte artistiche che si esprimono con un linguaggio internazionale che allo stesso tempo sono attente alla specifica interpretazione spagnola dell’arte contemporanea. Salvador Dalì è contestualizzato nel presente come un artista che capiva e conosceva l’uso dei media, un artista in costante simbiosi tra il pubblico e il privato.

Il progetto di Cabello/Carceller ruota attorno all’idea di identità multiple e alla possibilità di non-definizione. Il loro lavoro, filmico-performativo e installativo, parte da posizioni femministe e dalle teorie queer, concetti che possono permettere un sorprendente approccio critico su alcuni aspetti intimi della vita di Dalì. Francesc Ruiz, usando il fumetto come mezzo espressivo, creerà uno spazio per la narrazione surreale e sensuale. La presenza di Ruiz sarà duplice dal momento che, oltre all’opera presente all’interno del Padiglione spagnolo, l’artista occuperà i giardini della Biennale durante la prima settimana dell’evento. Lo spirito di Dalì sarà presente anche con il suo giornale e i suoi contributi in diverse riviste.
Pepo Salazar, invece, presenterà un lavoro in linea con il suo particolare modus operandi: una creazione atomizzata che mescola momenti e tipologie, creando una struttura in cui sono possibili tutte le opzioni. Come Dalí, Salazar amplia il raggio dell’azione artistica attraverso il superamento dagli standard e delle convenzioni, coltivando una profonda conoscenza di ciò che significa lavorare nel campo dell’arte. La sua sezione ci invita a pensare alla difficoltà di accesso come ad una opzione sensuale, al peso linguistico dei materiali, e all’impatto come strategia. Il suo progetto è legato alla Dichiarazione di indipendenza dell’immaginazione e dei diritti dell’uomo ai Suoi Madness di Salvador Dalí del 1939.