Dentro fuori Dessì

Il gruppo di San Lorenzo ha cominciato la sua attività all’interno del Pastificio Cerere negli anni ’70 quando i sei artisti che ne fanno parte, Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli, hanno deciso di trasferivi i loro studi ora occupati da altri artisti e dalla fondazione Pastificio Cerere. Per celebrare i dieci anni della nascita della Fondazione e i 110 anni della costruzione dell’edificio, si dà il via a una serie di mostre con protagonisti i sei del gruppo. Differenti per stili e linguaggi hanno creato un fermento che dal luogo di origine li ha portati a confrontarsi con il territorio internazionale. In questa occasione ognuno interpreta lo spazio espositivo della Fondazione a seconda delle proprie inclinazioni personali. Il 5 febbraio è stata inaugurata la mostra Dentro e Fuori di Gianni Dessì, qui l’artista si esprime attraverso la pittura e la scultura nell’intricarsi di connessioni fra l’interno e l’esterno delle opere e della propria sensibilità.

Il primo lavoro che ci appare entrando in galleria è Vista, una riflessione sulle forme delle sue produzioni precedenti attraverso il carboncino sfregato sulla rugosità della carta, la volontà quindi è quella di creare uno sguardo all’interno di un immaginario costituito dalle sue opere del passato; Dessì stesso ne parla come: «Il mio deposito, un luogo dove i lavori sono stati accatastati nel tempo. E le cornici rendono evidente la similitudine con l’infisso di una finestra. In definitiva un affaccio su ciò che ho prodotto negli anni, il disegno della mia opera». Uno sguardo all’interno si esperisce anche nell’opera Lucciola, ispirata ad Articolo delle lucciole di Pasolini del 1975 in cui lo scrittore alludeva alla scomparsa delle lucciole in maniera metaforica, qui una luce intermittente compare fra due mani intrecciate in ceramica raku quasi a dire: «In fondo gli artisti non fanno altro che cercare di possedere queste lucciole», precisa Dessì. Il ritratto a tutto tondo di Bruno Ceccobelli, collega e amico di Dessì che aveva lo studio proprio negli spazi della Fondazione, appare in Vox in un confronto fra la tridimensionalità della scultura e la bidimensionalità della pittura; il vissuto dell’artista si trasforma così in documento storico e celebrativo allo stesso tempo. Dentro e fuori è l’opera che da il titolo all’esposizione: in vetroresina, campeggia sulla parete di fondo della sala principale in maniera suggestiva e incombente, un invito alla creatività, anche perché viene considerata quasi un autoritratto dell’artista. Alle pareti una serie di piccoli dipinti dal tratto delicato e deciso allo stesso tempo, a guidarli un sentimento che si dipana fra conscio e inconscio, spesso si manifestano come inni alla sensualità. Classe ’55, nato a Roma, Dessì si diploma nel ‘76 all’Accademia di Belle Arti in scenografia nel corso di Toti Scialoja.

Numerose le mostre collettive e personali in Italia e all’estero fra cui due partecipazioni alla Biennale di Venezia nell’84 e nell’86. Dessì vive e lavora a Roma. La serie di mostre per i dici anni della Fondazione Pastificio Cerere è collegata con la campagna di crowdfunding 6 dei nostri che ha la finalità di raccogliere fondi per la pubblicazione di un volume in cui verranno raccolte le testimonianze di artisti, critici, intellettuali che hanno gravitato intorno a questo edificio e di artigiani, abitanti e lavoratori di San Lorenzo, dove si trova il Pastificio, che hanno assistito ai cambiamenti del quartiere.

Fino 28 marzo; fondazione pastificio Cerere via degli Ausoni 7, Roma: info: www.pastificiocerere.com

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