Abuso d’ufficio: avrebbero assicurato opere d’arte senza ricorrere a una gara per la scelta della compagnia assicurativa. Con questa accusa Cristina Acidini, sovrintendente del Polo museale fiorentino (Uffizi, Palazzo Pitti, il Giardino di Boboli e la Galleria dell’Accademia), e Antonio Paolucci, suo predecessore e attualmente direttore dei musei Vaticani, risultano indagati in relazione a una convenzione stipulata nel 2006 dall’allora sovrintendente Paolucci e poi confermata dal suo successore Acidini.
L’inchiesta è coordinata dal pm Luigi Bocciolini e condotta dalla guardia di finanza. Secondo gli investigatori, i due sovrintendenti avrebbero violato le norme europee che prevedono, per la scelta della compagnia assicurativa, il ricorso alla gara quando l’ammontare della polizza assicurativa superi i 50mila euro. Nel pomeriggio di ieri Cristina Acidini ha diffuso una nota per comunicare le sue dimissioni, sebbene tale sua istanza non sia legata a questa indagine, ma a motivi tecnici precedenti all’apertura dell’inchiesta: «Le ho presentate al ministero il 5 settembre – ha specificato – la scelta era già maturata ed è legata ai probabili effetti della riforma del Mibact elaborata dal ministro Dario Franceschini che – ha aggiunto – nel futuro assetto di soprintendenze e musei, non prevede una posizione paragonabile alla mia attuale».