Vittorio Sgarbi si è dimesso da soprintendente ai beni artistici del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Dopo la conclusione del mandato di soprintendente speciale del Polo museale di Venezia, e ora era in aspettativa senza assegni. ”In questi anni – ha lamentato Sgarbi nella missiva destinata al ministro Dario Franceschini – ho combattuto battaglie memorabili per la tutela del paesaggio e del patrimonio artistico, affiancando, consigliando e difendendo funzionari meritevoli di sostegno e contrastando pigri e ignavi. Mi sono sentito sempre parte di quel ministero che da giovane ho visto nascere, mantenendomi, tra mille altri incarichi e mandati, in aspettativa senza assegni e ho rinunciato a tutte le opportunità di andare in quiescenza con relativo stipendio. Per restare simbolicamente in servizio, ho rinunciato a vent’anni di pensione”. ”Ora mentre attendevo la nomina ad assessore alla cultura di Urbino – aggiunge il critico d’arte nella lettera inviata al ministro Dario Franceschini – ho, con qualche logica, evitato di presentarmi al mio ufficio per comunicare che non avrei ripreso servizio attivo continuando la mia aspettativa senza assegni, disponibile, come ho sempre fatto anche con il Nucleo tutela patrimonio artistico dei Carabinieri, che oggi ha completamente perduto la sua efficienza, a prestare la mia collaborazione a titolo gratuito, una Commissione ministeriale applica sanzioni alla mia inottemperanza non onerosa, meditando il mio licenziamento di assenza senza frutto. Trovo così stridente e offensivo questo atteggiamento che, per non subire l’insulto di un tale assurdo provvedimento, sono costretto a dimettermi, a malincuore, piegato da un formalismo burocratico che ignora anche i suggerimenti e i contributi che tu stesso hai accolto”.