In Attends, Attends, Attends… Pour mon père, il figlio ha un immaginario scambio di pensieri con il padre. Un dialogo in cui egli ordina al padre di aspettare e avere pazienza. Egli chiede al padre di aprirsi al suo tempo. Egli chiede al padre di ritirarsi dentro suo figlio per diventare di nuovo un bambino e prepararsi alla morte. Il figlio si rivela come Caronte, il traghettatore che prepara il padre per l’ultimo passaggio. Egli conosce la morte come nessun altro. Come il performer che è diventato, lui è uno specialista nel morire. Ogni notte egli permette alla morte e alla nascita di venire. Ogni notte di nuovo attraversa lo Stige, egli è dopo tutto il complice dello spirituale, risveglia fantasmi e li invia al paradiso e all’inferno da cui sono nati. Lui sa che il suo ruolo è il bene, e su di esso c’ha giocato spesso. Padre ti unirai a me? In questa performance Jan Fabre esplora l’arte del rinvio e si ispira alla vita di Cédric Charron, eccezionale performer, interprete di lunga data della compagnia Troublyen.