La ”filiale” italiana del museo Ermitage di San Pietroburgo è diventata operativa a Venezia, riprendendo il lavoro dopo l’esperienza ferrarese e dando seguito agli accordi internazionali dello scorso novembre. Tra le iniziative e gli impegni programmatici decisi dal consiglio scientifico, sei borse di studio selezionate, che andranno ad aggiungersi alle circa cento attribuite negli anni passati, la prossima uscita dell’edizione italiana del catalogo sulla scultura italiana del XVII e XVIII secolo. In previsione altri tre cataloghi, in italiano e russo, sulla pittura italiana del Settecento, Ottocento e Novecento e, in due volumi, sulla pittura veneta del Rinascimento, per i prossimi tre anni, oltre a collaborazioni con istituzioni culturali con istituzioni culturali e città italiane per la realizzazione di eventi espositivi nel 2015, tra cui la mostra dedicata a Mariano Fortuny all’Ermitage o a Glasstress 2015 Gotika a Venezia (palazzo Franchetti e fondazione Berengo), e al convegno del prossimo 16 luglio, promosso da Ermitage Italia con comune di Venezia e fondazione Musei civici veneziani, sul futuro e il ruolo dei musei universali nel nuovo millennio. «Il nostro compito più grande – ha spiegato Michail Piotrovsky, direttore generale dell’Ermitage – è quello di confrontare le due culture, non tanto lo scambio di opere. Abbiamo già una grande esperienza di lavoro in Italia, ma l’apertura di questa sede a Venezia è il vero salto di qualità. La cosa che ci hanno insegnato i colleghi italiani è cercare di far coincidere lavoro, arte e piacere e qui desideriamo fare tante cose belle, vista la bellezza del posto e della sua veduta».