Una collaborazione tra Inside art e una rivista di arte erotica? Prima che abbiate anche soltanto il tempo per pensare «perchè no», vi fermiamo subito: l’abbiamo già fatto. Visto l’ampio consenso riscontrato tra i lettori sulla nostra sezione online UNPO’PORNO, Inside art ha deciso di dare più spazio e nuovi argomenti alla rubrica che da sempre si occupa di approfondire l’intenso (anche se spesso controverso) connubio tra arte ed erotismo.
Pertanto, a partire dal prossimo fine settimana, il nostro po’ porno non sarà più lo stesso. A intervenire con contenuti sempre più piccanti e sempre più inediti la rivista Fluffer che, sebbene abbia solo pochi mesi di nascita, si è già distinta come prodotto d’eccellenza sia in forma di web magazine che di cartaceo. «Cartaceo?», vi chiederete voi. Ebbene sì, perchè la peculiarità di Fluffer è proprio quella di aver concepito un giornale in formato di catalogo per sopperire alla quasi assenza sul mercato di una rivista votata a riabilitare il nudo in fotografia come espressione artistica. Non solo, Fluffer aggiorna costantemente la sua intensa attività che comprende mostre, interviste, gallery fotografiche anche sul suo nuovo sito web, dove già da qualche settimana i lettori possono veder scorrere su una colonna le news aggiornate di Inside Art.
È con orgoglio che vogliamo quindi presentare la nascita di questa collaborazione che rappresenta per Inside art un’importante scommessa su un settore spesso ingiustamente ritenuto di minor valore, che invece dimostra di riscuotere sempre un grande interesse tra i lettori e che è in grado di avvicinare curiosi e appassionati al mondo dell’arte. Messa da parte a causa di inibizioni e di pregiudizi sociali, l’arte erotica deve essere considerata a pieno titolo forma di espressione della libertà creativa in tutte le sue declinazioni. Fluffer magazine contribuirà a “mettere a nudo” una scena artistica che altrimenti troverebbe spazio esclusivamente oltre la (sottile) linea di confine che delimita erotismo e pornografia, cristallizzandosi (forse per sempre) in quest’ultima.
D’altronde, non è stato proprio Roland Barthes ad aprire un varco tra erotismo e pornografia?