Danni al David di Michelangelo a causa dell’inclinazione

Firenze

Il David di Michelangelo si sta rompendo a causa dei danni relativi all’inclinazione della statua custodita alla Galleria dell’Accademia di Firenze, provocando microfratture nel magnifico marmo scolpito a partire dalle gambe. È stata condotta, infatti, un’analisi dei meccanismi di rottura del monumento da parte dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche, attraverso esperimenti a piccola scala in centrifuga. I risultati della ricerca sono ora pubblicati sul Journal of Cultural Heritage. A causa del suo inestimabile valore il David di Michelangelo, uno dei simboli del Rinascimento italiano, è stato oggetto di molte analisi di stabilità rivolte in particolare a una serie di microfratture della porzione inferiore di entrambe le gambe, notate già dalla metà del XIX secolo. Visibili nella caviglia sinistra e nel tronco destro, queste microfratture minacciano la stabilità dell’opera e quindi una loro approfondita conoscenza è indispensabile per la salvaguardia di questo capolavoro. Un gruppo di ricercatori dell’Igg-Cnr e dell’università dii Firenze ha eseguito un approccio sperimentale su repliche in gesso della statua di Michelangelo a scala ridotta deformate all’interno di una centrifuga. «Durante la rotazione all’interno dell’apparato, i modelli a piccola scala sono sottoposti a forze molto più elevate della forza di gravità, ma che agiscono con le stesse modalità», spiega Giacomo Corti dell’Igg-Cnr. «In differenti prove, le piccole statue sono state sottoposte a una forza centrifuga crescente, rendendo la statua sempre più pesante finché gli sforzi gravitazionali superano la resistenza del materiale e si giunge alla rottura».
Gli esperimenti hanno analizzato l’influenza di vari parametri. «In particolare – spiega ancora Giacomo Corti – i risultati suggeriscono come sia la stabilità sia le caratteristiche della deformazione del David siano principalmente dovute all’inclinazione della statua. Innanzitutto, maggiore è l’angolo di inclinazione, maggiore è l’instabilità della statua sotto il proprio peso». Questa piccola inclinazione è probabilmente legata all’abbassamento non uniforme, con conseguente piccola rotazione del plinto su cui poggia la statua, durante la sua permanenza di fronte a palazzo Vecchio, tra il 1504 e il 1873.