Art for porn

Nel cuore di Trastevere, nell’ampia corte interna di un palazzo in via Natale del Grande 21, c’è lo studio di Marco Delogu. Ad accoglierti all’entrata in questi giorni (fino al 30 marzo) tuttavia non è il fotografo, bensì un gruppo di donne che si sono appropriate dello spazio, grazie alla gentile ospitalità del padrone di casa. Sono tutte lì per promuovere il loro progetto intitolato Art for Porn, una mostra di opere d’arte, donate da un gruppo cospicuo di artisti che hanno aderito all’iniziativa, opere che sono messe in vendita per sostenere un progetto più grande, che portano avanti da circa due anni. Queste donne si fanno chiamare Le ragazze del porno, nome che identifica un collettivo di undici registe italiane che stanno lavorando per realizzare dei cortometraggi porno d’autore. L’evento espositivo costituisce pertanto l’occasione per finanziare il progetto ma anche per lanciare l’iniziativa di crowdfunding, attiva da marzo, per la raccolta fondi finalizzata alla produzione dei primi tre cortometraggi, il cui tetto limite è di 15.000 euro. Com’è nata l’idea del progetto? «Qualche tempo fa – spiega Tiziana Lo Porto, giornalista ideatrice e curatrice dell’iniziativa – ho scritto un articolo sui Dirty Diaries, dei porno girati in Svezia da un gruppo di registe, sull’onda del manifesto per la pornografia al femminile di Mia Engberg. Facendo delle ricerche, mi sono accorta che la stessa cosa era stata riprodotta in tutti i paesi meno che in Italia». Il passo successivo è stato quindi quello di contattare registe e attrici italiane disposte ad aderire; molte si sono tirate indietro, mentre altre no, sono determinate ad andare fino in fondo. Ora sono in dieci, Maria Chiaretti, Anna Negri, Regina Orioli, Titta Cosetta Raccagni, Lidia Ravviso, Emanuela Rossi, Slavina, Monica Stambini, Roberta Torre, Tiziana Lo Porto. Sulla scia dei Dirti diaries, lo scopo di quest’iniziativa è per lo più quello della denuncia di un tipo di pornografia diffusa su internet, che lascia taciuto il punto di vista femminile e ricopre di stereotipi la figura della donna. L’impronta quasi didattica nasce quindi da una vera e propria esigenza che punta a mettere in scena il desiderio femminile, un aspetto in genera offuscato rispetto a quello maschile. Come recita uno dei punti del loro manifesto: « La sessualità maschile è considerata una forza della natura che va soddisfatta a tutti i costi. Quella delle donne viene accettata solo se si adatta ai bisogni dell’uomo. Sii arrapata a modo tuo». Le ragazze del porno/my sex è il titolo del prodotto finale, un film di dieci corti, le cui riprese inizieranno a luglio 2014: «le sceneggiature sono già state scritte, ma aspettiamo la raccolta fondi per cominciare a girare», spiega la curatrice. Ognuna delle registe ha scritto un piccolo film, in cui sarà libera di sfruttare un punto di vista privilegiato, un’estetica personale, ma tutta al femminile «più che un porno, vogliamo che sia un film sulla sessualità, l’erotismo, visto da donne di diversa età».

A tal fine quindi, la mostra Art for porn, espone dipinti, fotografie, incisioni, disegni, ma anche fumetti, gioielli, magliette e gadgets di vario tipo, in vendita al pubblico. Tra gli artisti che hanno aderito al progetto: Jacopo Benassi, Cecialia Capuana, Silvia Codignola, Angelo Cricchi, Marco Delogu, Tea Falco, Elisa Montessori, Corrado Sassi. Sostenendo inoltre l’iniziativa online, versando una quota sul sito Indiegogo, chiunque potrà diventare produttore del progetto, partecipando al processo di realizzazione e vedendolo in anteprima. Spiega Tiziana Lo Porto «Ancora non sappiamo che diffusione avrà. Pensiamo però di proiettarlo nell’ambito di festival e manifestazioni, sperando di avere sempre più visibilità, consensi e adesioni».

Info: www.leragazzedelporno.org