Critiche sul nudo in arte

Milano

Il tema del nudo in arte è un argomento controverso da sempre, ma la polemica è nata in questi giorni in seguito a una lettera di protesta inviata da un lettore ad Affari italiani che si chiede qual è il confine tra arte e mercato nell’utilizzo del nudo femminile nelle mostre di arte contemporanea. Scrive: «In realtà devo confessare che Miru o la Beecroft o l’artista dei nudi in metropolitana, o perfino Regina José Galindo, in questi giorni in mostra al Pac di Milano, non mi esaltano per niente nonostante abbiano un significato socialmente importante […] Con onestà non vedo dove stia l’arte, a parte il fatto che molti dicono che sia arte». Viene da chiedersi allora fino a che punto è ricerca artistica e dove comincia la trovata di marketing. Da Vanessa Beecroft alla Galindo, fino all’artista svizzero Milo Moire che faceva girare in metropolitana modelle completamente nude per stravolgere lo schema dell’ordinario, gli artisti che hanno utilizzato il corpo femminile in mostra sono veramente tanti. Qualcuno parla della “nuova frontiera dell’arte contemporanea”, ma la critica si divide. La filosofa Carola Barbero, esperta di estetica e di linguaggi d’arte, commenta la questione dando valore anche al giudizio soggettivo dello spettatore non esperto che troppo spesso è influenzato dalla critica colta.