Tempi d’oro per il mercato dell’arte

Milano

Nonostante le acque in cui naviga l’economia europea e internazionale non siano delle migliori, il mercato dell’arte riesce a difendersi molto bene. Nel 2013 molti sono stati i picchi positivi che hanno caratterizzato le aste di arte contemporanea e del dopoguerra. A novembre Christie’s ha battuto il trittico di Francis Bacon che ritrae l’amico Lucien Freud alla cifra di 142 milioni di dollari, l’offerta più alta in tutta la storia delle aste. Vincenzo de Bellis, direttore di Miart, prende la parola sulla questione e spiega: «Inutile ricordare che l’andamento del mercato dell’arte è inversamente proporzionale al mercato azionario. Attualmente gli investimenti maggiori riguardano gli artisti storici, quelli del Novecento, con l’aggiunta di pochi giovani sotto i trent’anni che raggiungono picchi altissimi». In questo contesto, dove l’arte italiana del Novecento riscuote grande interesse, si inserisce appunto la diciannovesima edizione di Miart, in programma dal 28 al 30 marzo, che riesce a dialogare con i contesti internazionali partendo dalla realtà culturale di Milano e giocando tra storia e contemporaneità.