Cinema, i nuovi film in sala

La voce narrante di Alessandro Preziosi accompagna le avventure della scimmietta Saï nel documentario Amazzonia 3D diretto da Thierry Ragobert. Il regista documentarista torna con una produzione francese che regala al cinema ambientale sofisticate tecniche visive, ritraendo la foresta amazzonica attraverso le peripezie della protagonista Saï, che dopo un incidente aereo si trova a dover sopravvivere in una giungla ricca di scoperte ma anche di pericoli. Ragobert realizza un lungometraggio che vuole essere una denuncia sulla mancato rispetto all’ambiente e agli animali, presentando un’opera esaltata da intensi colori ed un impegnativo lavoro di equipe. Una denuncia romanzata sullo splendore dell’Amazzonia e sul dovere di conservarlo, approfondito da inquadrature pensate nel dettaglio e valorizzate dalle nuove tecniche stereoscopiche. Dalla Francia ci si sposta in Spagna grazie al film di Eugenio Mira che con Il ricatto (Grand Piano) realizza un thriller dai nervi tesi attraverso le vicende del pianista Tom, interpretato da Elijah Wood, che durante un’esibizione anziché il classico spartito si trova di fronte delle lettere che compongono una minaccia di morte. Ispirato ad una storia vera la pellicola di Mira sostiene un genere cinematografico stavolta costruito in maniera atipica; senza ruffianerie il regista riesce a trasmettere un’ attesa visiva raffinata e arricchita dalle interpretazioni dello stesso Wood e John Cusack. Il montaggio di Jose Luis Romeu e la fotografia di Unax Mendía risultano composizioni ben studiate che aiutano un’opera ben scritta e che può definirsi ulteriore tassello di orgoglio da parte del cinema spagnolo, che questa settimana si affianca per genere a L’impostore (The Imposter) girato da Bart Layton e interpretato da Carey Gibson e Frédéric Bourdin.

A metà tra fiction e documentario il film s’incentra sulla scomparsa dell’adolescente Nicholas Barclay ritrovato dopo tre anni in territorio spagnolo. Anche Layton s’ispira ad una storia realmente accaduta e realizza un documentario intenso e coinvolgente; una serie di colpi di scena ben equilibrati e che non riempiono eccessivamente la struttura narrante della pellicola. Un genere non tradizionale ma ben delineato grazie ad una sceneggiatura asciutta e sostanziale, che continua l’impronta anglosassone con le vicissitudini dei protagonisti del nuovo film diretto da Pascal Chaumeil Non buttiamoci giù (A Long Way Down); storie grottesche di auspicati suicidi con Toni Collette, Pierce Brosnan, Imogen Poots e Aaron Paul. Sceneggiato da Jack Thorne la commedia diverte con un po’ di cinismo e speranza, con l’intento di far capire l’importanza di avere vicino qualcuno; spirito umano sempre combattuto tra solitudine e speranza, che pur arrancando non perde mai la convinzione che il nostro cammino di vita necessita di qualcuno pronto a sostenerci. Tratto dal romanzo di Nick Hornby il film compatta adeguatamente le pagine del testo scritto individuando le parti fondamentali, riuscendo ad armonizzare la storia e i significati che la compongono. Lo spettatore ride con una vena malinconica ma evade totalmente quando incontra Amici come noi con Pio D’Antini e Amedeo Grieco. Produzione italiana basata su un viaggio fuori dalla provincia d’origine all’insegna di nuove scoperte. Enrico Lando gira una pellicola di evasione farcita di molti elementi tipicamente “all’ Italiana”. Il ritmo c’è e la sfrontata vena comica di Pio e Amedeo si riconferma caratteristica principale di questo viaggio tutto italiano che diverte il pubblico con gag insolenti e libere da falsi intellettualismi.