Palazzo Citterio, progetti in mostra

Roma

Arriva dalla Triennale di Milano Palazzo Citterio. Progetti in mostra a cura di Caterina Bon Valsassina, direttore regionale della Lombardia e Margherita Guccione, direttore del Maxxi architettura dedicata alla gara per la riqualificazione del complesso di Palazzo Citterio a Milano, che oggi ha un vincitore, il progetto elaborato da Amerigo Restucci per ResAarch. Da quando è stato acquistato dallo Stato nel 1972, palazzo Citterio è stato oggetto di buone intenzioni e progetti non conclusi. Realizzazioni parziali, interruzioni forzate, riprese dei lavori a distanza di anni, hanno lasciato i loro segni sul corpo dell’edificio, alcuni forti, incancellabili, altri prodotti dalla mancata utilizzazione. La mostra illustra la storia dell’edificio e ripercorre le diverse fasi, a partire dalle grandi opere di demolizione e ricostruzione intraprese negli anni Settanta, al successivo progetto Stirling e Wilford, anche esso realizzato solo parzialmente, lasciando l’edificio inutilizzato. La storia riparte nel 2013, grazie ai fondi stanziati dal Cipe, con la gara bandita dalla direzione regionale della Lombardia, per la progettazione e la realizzazione degli interventi di restauro e riqualificazione dell’intero complesso, destinato ad essere sia la sede espositiva delle collezioni permanenti del Novecento della Pinacoteca di Brera che a ospitare mostre e manifestazioni temporanee. «Con questa mostra – dice Margherita Guccione – il Maxxi architettura dimostra ancora una volta il proprio interesse per il confronto progettuale, in special modo quando affronta, come in questo caso, il tema dell’intervento sull’esistente e del valore urbano degli spazi pubblici e museali. I progetti hanno affrontato il tema delicato e molto contemporaneo di come intervenire per riannodare le molte storie presenti in un edificio storico e le strade praticabili per attuare, grazie a una progettazione di qualità, un costruttivo dialogo tra antico e nuovo». «L’iniziativa su palazzo Citterio – afferma Caterina Bon Valsassina – segna un decisivo passo in avanti verso la grande Brera, che consentirà di riallestire in modo adeguato le collezioni del 900 e di disporre di spazi che attualmente mancano per mostre temporanee e attività di ricerca. Ci auguriamo anche che alcuni ambienti possano essere disponibili già per Expo 2015». Alla gara hanno partecipato tredici studi, provenienti da tutta Italia. Le proposte testimoniano la diversità delle filosofie progettuali, tra queste il progetto vincitore di Amerigo Restucci, caratterizzato dall’uso di materiali trasparenti, quello arrivato secondo di Michele De Lucchi dominato dall’inserimento del legno, il terzo classificato di Enrico Da Gai e Elisabetta Fabbri che introduce un unico schermo traforato.

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