La materia delle cose

La materia è l’essenza primordiale di un’opera d’arte, l’acquisizione reale dell’artificio che innesca processi mentali e genera un puro piacere estetico. Materia è la prima tappa del progetto espositivo intitolato To Continue, notes towards a sculpture cycle ideato dalla Nomas foundation di Roma sotto la curatela di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni. Partendo da un gruppo di opere appartenenti al nucleo collezionistico della fondazione, To Continue vuole essere un racconto suddiviso in tre capitoli concernenti i diversi aspetti che caratterizzano la scultura contemporanea. Giorgio Andreotta Calò, Rossella Biscotti, Chiara Camoni, William Cobbing, Michael Dean, Luisa Gardini, Helena Hladilová, Oliver Laric, Else Leirvik, Nicola Pecoraro, Diego Perrone, Timur Si-Qin, Jesse Wine indagano nelle loro opere, attraverso eterogenee matrici espressive, il concetto legato alla modulazione della materia, rivelando diverse percezioni e modalità di composizione. Legno, ceramica, cemento armato, terracotta, ciascuno di questi materiali rappresenta un medium concreto per avvicinare lo spettatore al richiamo dell’emozione plastica.

Nelle opere di Luisa Gardini che introducono il percorso espositivo i libri divengono oggetti impastati nella sostanza organica, composizioni che invitano lo spettatore a riflettere sulle possibilità espressive di un prodotto che fa parte della nostra quotidianità. Helena Hladilová presenta una scultura dalle particolari peculiarità sonore. Un cubo in legno di quercia appare nel suo strato superficiale un manufatto sterile, disabitato, innocuo. L’artista apre nuove prospettive lasciando al fruitore la possibilità di immaginare una realtà celata, il suono è costituito dal rumore impercettibile dei micro organismi che popolano il legno e che lo rendono vivo, dinamico, costruendo una dimensione parallela invisibile ma che è la chiave di accesso per accostarsi ad una nuova visione della realtà. Il cemento è la materia d’elezione dell’opera di Michael Dean. L’artista originario dell’Inghilterra ragiona sulle caratteristiche peculiari del cemento, la monumentalità di questa materia compone ogni aspetto del tessuto metropolitano che ci circonda ma nelle mani di Dean diviene uno strumento per edificare altari di un misticismo inedito che insediano lo spazio nella loro purezza corporea.

William Cobbing riflette sulle componenti di una scultura nella sua opera video intitolata The Agony of water. Un uomo inondato da un getto di argilla tenta inutilmente di liberarsi dalla materia, lotta nella volontà di riacquisire il suo stato umano. Questo tormento continuo non fa altro che sottolineare la sua impotenza, egli è già divenuto oggetto, la massa argillosa si impossessa del corpo, diventa sostanza madre e demiurga, trasforma l’uomo in una scultura, in un elemento organico che si rende eterno nella ripetizione di un gesto infinito. Chiara Camoni mostra il prodotto di un processo personale nato dall’incontro con un gruppo di bambini. L’esercito di terracotta è costituito da piccole sculture che narrano avventure fantasiose, scoperte immaginifiche di un mondo creativo che ha nelle sue caratteristiche la volontà di raccontare una storia mitologica, un universo contemporaneo frutto anche dell’invenzione di un bambino. To continue si propone di esplorare ogni sfaccettature legata alla produzione scultorea contemporanea, un percorso espositivo che non è la mera stratificazione culturale connessa ad una tematica accessoria ma diviene inevitabilmente il presupposto per decifrare procedimenti estetici dalle differenti matrici compositive in un’analisi mai scontata ma che risulta essere una lucida esperienza interiore che pone lo spettatore al centro di un pensiero collettivo.

Fino al 5 aprile, Nomas foundation, viale Somalia 33, Roma; info: www.nomasfoundation.com

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