Achille Compagnoni

Milano

Dal 27 febbraio al 30 marzo 2014 l’associazione Achille Compagnoni onlus presenta la mostra Achille Compagnoni. Oltre il K2, nella sala mostre del museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. L’evento intende ricordare il 60° anniversario della prima ascesa al K2 e celebrare il centenario della nascita di Achille Compagnoni, ripercorrendo la sua vicenda umana ed alpinistica anche attraverso un libro catalogo che riporta tutto il suo diario della spedizione. La rassegna ripercorre, attraverso copioso materiale inedito e d’archivio messo a disposizione dell’associazione Achille Compagnoni onlus, l’intera vicenda biografica di Compagnoni, sciatore, guida alpina e amante della montagna, inserendo in un grande ritratto biografico anche la vittoriosa scalata del K2 che ha legato il suo nome e quello di Lino Lacedelli (arrivato insieme a lui in vetta) alla storia dell’alpinismo mondiale. La spedizione italiana sul Karakorum del 1954, voluta e organizzata da Ardito Desio, è raccontata in tutte le sue fasi attraverso foto, documenti e memorabilia: la preparazione atletica – tenutasi tra gennaio e febbraio 1954 sul Monte Rosa e sul Plateau Rosa, ai piedi del Piccolo Cervino, dove fu allestita una base sperimentale onde collaudare attrezzature ed equipaggiamenti – la partenza e l’arrivo in Pakistan, i primi campi, la conquista della vetta il 31 luglio del 1954 e la discesa. E ancora il rientro, l’ingresso trionfale in Italia e tutto il periodo successivo alla spedizione, che vide Achille Compagnoni protagonista di episodi di costume accanto a rappresentanti delle istituzioni, ad amici sportivi e celebrità internazionali. L’esposizione costituisce dunque un momento di riflessione dedicato alla figura di un personaggio rilevante non solo per la storia dell’alpinismo, ma più in generale per la storia del nostro Paese. La conquista del K2 infatti ebbe in quegli anni una valenza sociale e nazionale, oltre che sportiva, e diventò il simbolo di un’Italia che si riallineava alle grandi potenze europee dopo la disfatta della seconda guerra mondiale. La scalata alla seconda cima più alta del mondo (8611 m) era già stata tentata altre volte, senza successo dal duca degli Abruzzi nel 1909, dal duca di Spoleto nel 1929, dall’americano Houston nel 1938, dal connazionale Wiessner l’anno successivo e nuovamente da Charles Houston nel 1953. L’onore della vittoria toccò alla spedizione italiana voluta dal club Alpino Italiano e capeggiata da Ardito Desio, grande conoscitore del comprensorio del Karakorum.