Zetema & co. Rischio chiusura

Roma

C’è grande trambusto in Campidoglio. Entro la fine di febbraio si saprà se le società in house, tra cui Zetema, quella che gestisce il circuito dei musei capitolini, saranno liquidate dal comune (per motivi di costi). I circa duemila dipendenti complessivi (tra Zetema e altre) rischiano di perdere il posto, o, al meglio, di essere riassorbiti dagli uffici comunali. La spada di Damocle si chiama ”emendamento Lanzillotta”, un emendamento al decreto Enti Locali (cosiddetto ”salva Roma”) che prevede, appunto, lo smaltimento di quella che è considerata zavorra per le casse del comune. In realtà in Senato, dove a breve approderà il testo di legge da approvare, si sta già correndo ai ripari. Non è da escludere che il presidente dell’aula, Pietro Grasso, bruci sul tempo i senatori della commissione Bilancio e non dia loro occasione per approvare tutti gli emendamenti, tra cui questa ”mannaia” studiata dalla montiana Lanzillotta. Ed è quello che, presumibilmente, sperano tutti i dipendenti delle società in house del comune di Roma, tra cui quelli di Zetema, che contribuiscono, in larga parte, a tenere in piedi il sistema museale capitolino.