La narrativa francese in Italia

L’FFF, il Festival de la fiction française – festival della narrativa francese, organizzato dall’Ambiasciata di Francia in Italia e dall’Institut français italia, riparte quest’anno con la sua quinta edizione. Nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina nella principesca sede di Palazzo Farnese, il direttore del festival Julien Donadille ha utilizzato tre aggettivi per caratterizzare l’edizione 2014 della manifestazione: creatività, novità e sperimentazione.

Non accenna quindi a perdere colpi il sodalizio ormai consolidato tra territorio francese e italiano, in nome di una cultura condivisa a livello europeo. Grazie al successo degli anni precedenti, il festival quest’anno conta su una partecipazione di scrittori ancora più corposa: 23 presenze, contro le 19 del 2013. Ma questa non è l’unica buona notizia. Se l’anno scorso avevano aderito solamente quattro autrici, quest’anno se ne contano otto, pari a un terzo delle presenze, e tutte s’impongono quali portavoci di una generazione che sta rinvigorendo il genere letterario in territorio francese, e non solo. Difatti la manifestazione è aperta anche ad autori stranieri che scrivono in lingua francese, come Jean- Philippe Toussaint, di origine belga, con  Monsieur, o  Marc Dugain, nato in Senegal, con Il viale dei giganti o il greco Vassilis Alexakis, con Il ragazzo greco. Tutti gli autori inoltre hanno meno di quarant’anni e il più giovane ne ha 32, ma nonostante questo, Eric Tallon, direttore dell’IFI, tiene a precisare che tra di essi vi sono un premio Goncourt, Pierre Lemaitre e un Premio Médicis, Emmanuelle Pireyrema. Tuttavia nessuno dei testi è un best seller, al contrario, si tratta di testi alcuni dei quali sconosciuti anche al pubblico francese, che riflettono su realtà diverse filtrate dagli occhi di diverse personalità del giovane panorama letterario.

Come ha affermato Donadille, utilizzando con soddisfazione il termine francese remarcable, si deve sottolineare quest’anno l’importanza che ha l’estensione geografica del festival, che toccherà 14 città italiane, coinvolgendo in parte anche le isole: «Purtroppo la Sardegna ancora no, ma ci stiamo lavorando», aggiunge sorridente. Ciò è stato possibile grazie all’ampio contributo dei partner (tra cui Zetema, La Feltrinelli, Biblioteche di Roma), partner tecnici (tra cui Italo e Air France) media-partner (tra cui Zero e Rai Edu) sia francesi che italiani e delle numerose case editrici (tra le quali Adelphi, Feltrinelli, Gremese), per i quali non sono mancati i ringraziamenti da parte degli organizzatori. Non vi è un filo comune né una precisa tematica scelta per la quinta edizione, ma tutti i testi affrontano temi di attualità, alcuni di essi si concentrano in particolare sul conflitto e le guerre e tutti sono stati tradotti in italiano entro i sei mesi precedenti alla manifestazione.

Qualcuno nella sala Anna Magnani accenna un rimprovero alle istituzioni francesi, come già avvenuto in altre occasioni, di limitare la visibilità di queste manifestazioni al pubblico francese, prediligendo talvolta sedi francesi piuttosto che italiane, ma, risponde rassicurante Donadille, il target a cui si rivolge il festival non è assolutamente il pubblico francese ma quello italiano. Nonostante le difficoltà che vi sono spesso nell’essere accolti in differenti sedi italiane, lo scopo che si propone questo evento è quello di esportare la cultura francese, rendendola appetibile a un pubblico sempre più vasto.

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