Arte fiera, bilancio in positivo

Oggi alle 17 chiude Arte Fiera edizione 2014. Dopo cinque intensi giorni di incontri, contatti, vendite, contrattazioni e soprattutto tanta cultura, gli organizzatori possono definirsi pienamente soddisfatti del risultato ottenuto. È questo, infatti, il momenti di tirare le somme e controllare i numeri; uno su tutti quello dei visitatori che quest’anno è arrivato a quota 47.500, con un incremento rispetto all’anno scorso del 15%. Il pubblico ha dato prova del suo interesse e dimostrato di aver molto apprezzato l’idea di articolare la proposta con le sezioni speciali dedicate a fotografia, arte dell’ottocento e il focus sull’est. Una fiera quella di quest’anno che ha voluto puntare, a ragione, sulla varietà della proposta, con l’intenzione di puntare ad attirare un target più ampio, che ha risposto alla chiamata. Così Arte Fiera 2014 ha mantenuto il suo status di piattaforma di riferimento per l’arte in Italia, con un giro d’affari superiore ai 30 milioni di euro; soddisfazione espressa da Anna Maria Gambuzzi, nuovo presidente dell’associazione nazionale delle gallerie d’arte moderna e contemporanea: «Pubblico bellissimo. Si intravvedono segnali di ripresa. È evidentissima una maggiore vitalità da parte dei collezionisti, chiaramente riscontrata nella giornata loro riservata». Torna un clima di positività e di voglia di andare avanti, che negli ultimi anni, anche a causa della crisi nella quale vive il nostro paese, era venuta a mancare.

Parole di grande entusiasmo anche da parte dei direttori artistici Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni, che hanno centrato il segno nel dare a questa edizione un’impronta di forte identità italiana ma con la doverosa apertura verso i nuovi orizzonti artistici, con l’est Europa e la Cina; un vero e proprio «intervento curatoriale», secondo Verzotti, «attivo nella scelta di proporre cultura di qualità»: il mercato quindi, ma ad un altissimo livello. Come afferma Spadoni: «L’inserimento delle sezioni e il focus sull’ottocento sono stati la soluzione alla volontà di dare un’immagina allargata e organica alla fiera stessa», seguendo anche quella tendenza che vuole oggi rivalutare i lavori di molti artisti dei primi anni del ‘900, schiacciati dai grandi nomi delle Avanguardie storiche, raggiungendo quel collezionismo che vuole creare nuovi collegamenti e riscoprire nuove connessioni. Grande audience insomma, con più di 1 milione e mezzo di interazioni sui social network ufficiali, 6.500 scatti condivisi, 20mila amici su Facebook, 3.500 vip Card e 127 collezionisti su invito. Il presidente Duccio Campagnoli è felice quando afferma che, nonostante tutte le problematiche del periodo finanziario, Arte Fiera è riuscita a fatturare 2 milioni e mezzo di euro, con un margine del 30% e un investimento di 100mila euro in opere d’arte. Queste sono state acquisite volendo seguire la logica con la quale la stessa fiera è stata organizzata, con un’attenzione particolare alle giovani proposte e alla fotografia. Tra le 12 opere troviamo grandi nomi come Mario Giacomelli, Robert Capa accostati a Igor Grubic, giovani artista croato, Szucs Attila e Corinna Gosmaro. Riscoperto anche il lavoro verbo-visuale anni ‘70 di Irma Blanck. Di certo la grande affluenza di quest’anno è stata stimolata dall’ottima organizzazione e proposta culturale di Art City, che per tutto il weekend ha proposto alla città moltissimi eventi, di alto livello e di grande qualità artistica. Di grande successo la grande mostra Il Piedistallo vuoto al Museo civico archeologico e le performance di Favelli e l’opera di Castellucci; durante la White Night eventi fino e oltre la mezzanotte hanno animato le strade della città che può e deve produrre cultura, come sostiene Campagnolo: «una cultura di profilo alto e che sia originale; da racchiudere in uno slogan: arte, sperimentazione e tecnologia». Arte Fiera sfiora di 50mila potrebbe essere il titolo giusto per questa edizione 2014, che attende il 2015, dove le collaborazioni curatoriali di quest’anno, pare, saranno mantenute.

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