Nuovi orizzonti meneghini

Il museo Diocesano di Milano sorge in uno dei più prestigiosi complessi monumentali di Milano: la basilica e i chiostri di Sant’Eustorgio, nel cuore della vivacissima Porta Ticinese. Dal 2001 ad oggi il Museo è in continuo ampliamento: si apre ora al pubblico dal 24 gennaio una nuova sezione dedicata a un importantissimo nucleo di disegni della collezione di Antonio Sozzani. Una donazione, quella di Sozzani, che nasce da un rapporto coltivato con il direttore del museo Paolo Biscottini per cui la musealizzazione della raccolta dei disegni è vista come l’esito finale di un rapporto con il collezionista e la sua casa: «ogni volta – ricorda Biscottini in catalogo – salendo l’ampio scalone per recarmi nella sala da pranzo, parlavo con lui dei disegni appesi, delle loro cornici e della storia che ognuno di essi mi raccontava. Mi trasmetteva la sua passione, voleva avere il mio parere e mi confessava i suoi dubbi e le sue certezze». La dimensione intima della collezione è ben espressa attraverso l’allestimento museale che rispetta i criteri di quadreria proponendo una divisione cronologica e per scuole di appartenenza geografica. Dopo la donazione avvenuta per lascito testamentario nel 2008, i massimi esperti si sono confrontati per cinque anni sulle attribuzioni verificando, e in alcuni casi smentendo, quelle di Giovanni Testori che con la sua consulenza ha accompagnato Sozzani nella formazione della collezione.

Tra i 104 disegni – tutti rigorosamente con cornice originale – spiccano per la sezione antica i nomi di Ludovico Carracci, Guercino e Bernini; cospicuo è anche il nucleo di disegni attribuiti a maestri dell’Ottocento francese neoclassico e realista, impressionista e postimpressionista: Jaques Luis David, Ingres, Corot, Courbet, Manet, Gauguin e Van Gogh sono solo alcuni dei nomi presenti. Se il dibattito scientifico per le attribuzioni è stato intenso, altrettanto importante ed oneroso è stato l’impegno affrontato per i restauri dei disegni, opera di Lucia Tarantola, e delle cornici, a cura di Mariangela Sacchi. L’apertura al pubblico segna una nuova epoca per la collezione Sozzani, un’epoca di confronto e dialogo con altre opere del progetto museale. «Se è vero – conclude Biscottini in catalogo – che ogni collezione è una sorta di confessione, questa non confida soltanto l’amicizia con uno straordinario storico dell’arte e coinoisseur, quale fu Giovanni Testori, ma anche e forse soprattutto l’aspirazione ad una bellezza discreta e silenziosa. Il disegno si mostra infatti lentamente, richiede un’osservazione lenta ed analitica. Ha in sé l’idea di una perfezione che non è detto possa essere raggiunta o compresa. Silenziosamente racconta il lavoro dell’arte, l’intuizione di forme e movimenti futuri; ha in sé la natura del progetto». Accompagna l’esposizione un ricco catalogo Sassi editore a cura di Biscottini e Giulio Bora che propone la pubblicazione completa dei disegni, quasi tutti inediti, corredati da schede scientifiche. Info: www.museodiocesano.it

 

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