Riapre il museo della musica

Roma

Dopo quasi due anni di chiusura riaprono oggi dieci delle venti sale del Museo nazionale degli strumenti musicali. Tornano visibili 400 capolavori della collezione che sono in attesa di un nuovo allestimento multimediale previsto nelle dieci sale ancora chiuse. Rientrano, dopo dieci mesi a palazzo Barberini, pezzi unici come l’arpa Barberini, splendido esempio di fastosità barocca o il “gravicembalo col piano e forte”, del 1722 di Bartolomeo Cristofori, uno dei tre esemplari sopravvissuti al mondo dell’inventore del pianoforte. «Siamo felici di potere restituire alla fruizione una collezione di strumenti musicali unica, universalmente nota e molto apprezzata dal pubblico, come testimonia il successo di presenze, 1500 in poche ore, registrato durante l’apertura del primo gennaio», sostiene il sovrintendente al polo museale romano Daniela Porro. Per il completo restyling ci vorrà ancora un anno e a svelarne i segreti è la direttrice del museo, Maria Selene Sconci: «una serie di totem digitali e di audioguide permetterà al pubblico di ascoltare durante la visita i brani musicali che riconducono agli strumenti esposti, integrandoli se possibili con immagini d’archivio dell’istituto Luce». A febbraio partirà invece, nell’auditorium del museo, un programma di concerti con copie di strumenti antichi, tra cui proprio quella di Cristofori realizzata da Kerstin Schwartz. Il programma è già disponibile sul sito del museo mentre per la stagione estiva si sta già pensando a un calendario di concerti all’aperto.