Lia Halloran

Firenze

Le Wunderkammer, o stanze delle meraviglie erano ambienti privati dediti alle curiosità e contenenti collezioni d’oggetti, minerali e animali imbalsamati in attesa di catalogazione scientifica. Per la sua mostra The wonder room, Lia Halloran ha creato 30 nuovi lavori per la galleria della Saci, basati su esemplari siti nel più antico museo scientifico d’Europa, la Specola, che si trova ancora nella sua collocazione originaria vicino a Pitti palace e contiene la celebre collezione di cere anatomiche risalenti al XVIII secolo. Alcuni anni fa, Halloran ha passato nel celebre museo un’intera settimana, al fine di documentare varie parti del museo, ed è rimasta particolarmente affascinata dalle scimmie e dai colibrì, per via della loro natura al contempo macabra e delicata. L’artista ha poi usato la documentazione raccolta (appunti, disegni, fotografie) come punto di riferimento per dipingere una serie di negativi rovesciati, utilizzati poi in camera oscura per creare un’immagine positiva delle creature in questione: i risultati sono immagini la cui strana natura non corrisponde del tutto né ad un disegno, né ad una fotografia. I lavori della Halloran adoperano spesso concetti scientifici come tratto d’unione tra le opere, in una continua esplorazione di come la percezione, il tempo e la scala informino il desiderio umano di comprendere il mondo, nonché il nostro posto emotivo e psicologico in esso.

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