Le dieci donne più sovversive nell’arte

Londra

Singolare la classifica stilata dal The Guardian delle dieci donne artiste più sovversive nella storia dell’arte. Si parte da Artemisia Gentileschi e la sua celebre decapitazione in Giuditta e Oloferne, passando per Hannah Wilke e le autodescrizioni “performatiche” della serie Sos Starification object series. Nelle sue immagini la Wilke ricopriva il suo corpo di piccole sculture di chewing gum che ripetevano il modulo vaginale delle sculture di grandi dimensioni, ma una volta disseminate sulla pelle nuda, esse richiamavano piuttosto cicatrici o bubboni, in netto contrasto con lo stile delle foto, che ammicca piuttosto al genere glamour o pubblicitario. A seguire troviamo le pungenti provocazioni di Adrian Piper e le esplicite astarzioni vaginali dipinte da Georgia O’Keef mentre non sono da meno Claude Cahun e Louise Bourgeois con i membri maschili trasfigurati per le sue installazioni. Si arriva poi a Cindy ShermanFrancesca Woodman e Lyubov Popova con la sua pittura rivoluzionaria e si conclude con l’intimità profonda delle opere di Eva Hesse.