Concorso per artisti del vetro

Murano

Ege – European Glass Experience è il concorso internazionale rivolto a giovani artisti, di età compresa fra i 18 e i 40 anni che vogliano cimentarsi con il vetro. Promosso dal Consorzio Promovetro Murano, in collaborazione con il Museo del vetro di Murano, fondazione Musei civici di Venezia e il comune di Venezia, il progetto nasce come occasione di rafforzamento della produzione vetraria di eccellenza e per valorizzare il patrimonio artistico creativo legato al mondo del vetro. Fino al 10 gennaio 2014 è possibile partecipare al concorso con un’opera, realizzata negli ultimi due anni con qualsiasi tecnica e lavorazione del vetro, o con un progetto (studio o disegno). Per i dettagli del concorso cliccate qui. I migliori lavori saranno poi esposti in una mostra itinerante, la cui prima tappa sarà in Finlandia a marzo, al Museo del vetro di Riihimaki, da agosto sarà in Spagna al museo internazionale del vetro di Segovia, per concludersi in Italia a marzo 2015 al Museo del vetro di Murano. L’iniziativa vede coinvolti tra i propri partner il museo finlandese del vetro e la fondazione nazionale del vetro di Segovia, in Spagna. Inoltre è prevista la partecipazione, con il ruolo di partner associato, dello Smålands museum (Svezia), del Museo del vetro di Cracovia, in Polonia, e dell’international Festival of glass inglese. Abbiamo intervistato la coordinatrice della giuria Cornelia Lauf, direttore scientifico del concorso.

Il vetro è un materiale attorno al quale si è sviluppata in Italia una tradizione di eccellenza artigiana. Soprattutto in Veneto. Quanta sensibilità c’è da parte dei giovani artisti nei confronti di questo materiale? «La lavorazione del vetro è un importante fenomeno locale grazie alla sua natura e alla sua tradizione. È un campo creativo legato al posto, ai materiali, che si è tramandato di generazione in generazione e ancora oggi rappresenta un settore di fascino a livello mondiale. I giovani artisti sono inconsapevoli delle potenzialità di questa eredità, in parte perché la tradizione concettuale e post concettuale ha surclassato il mestiere del vetraio, ma non si considera che anche il concetto più elaborato è fabbricato a mano ed è arrivato il momento di mostrare quanto il mestiere sia parte delle pratiche artistiche più avanzate. Anche le accademie sono divise tra quelli che prediligono le tecniche e chi, al contrario, insegna ancora molta teoria. Con questo progetto intendiamo colmare questo gap e mostrare come una via di mezzo tra queste mentalità sia la strada più adeguata per tutte le categorie di artisti».

I migliori lavori saranno poi esposti in un tour di mostre anche all’estero. Qual è l’attenzione che lei ha riscontrato all’estero verso l’arte del vetro italiana? «Il vetro di Murano è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. È un materiale inconfondibile, sia nella brocca di vetro che nella cupola di una piccola chiesa. La sua lavorazione risente molto della tradizione italiana, così caratterizzata dai tanti stimoli culturali che ha ricevuto nel corso della storia e dalle contaminazione etniche che le hanno dato un carattere così universale e bello».

Il concorso è aperto ai giovani. Quanto è importante secondo lei dare spazio alla giovane creatività? «I giovani talenti hanno la stessa importanza dei talenti che giovani non sono più. Il bello di questo progetto è che si crea un’impollinazione incrociata tra i talenti che si sono sviluppati nel corso dei secoli e l’energia e l’attitudine dei giovani creativi. La nostra speranza è quella di creare un fermento nell’industria che possa crescere esponenzialmente e potenziare il marchio. Ci sono opportunità di lavoro e un grande potenziale per gli affari a un livello globale. Credo che sia un’esibizione unica, perché mette in relazione molti campi e fattori. I giovani devono sapere cogliere questa occasione».

Quali sono, a suo modo di vedere, le principali difficoltà che un giovane artista di talento può trovare all’inizio del suo percorso? Cosa manca in Italia? «In Italia la povertà, in un certo senso, è una ricchezza. I giovani restano attaccati alle proprie famiglie in un modo che impedisce loro di compiere quegli atti disperati che, invece, sono vitali per i giovani artisti. Gli artisti italiani che diventano players della scena internazionale hanno gettato via i comfort di casa e si sono arrampicati in modo accanito sulla scala del successo. Questa è davvero l’unica ricetta per il successo: duro lavoro, sacrificio e sapere andare nei luoghi più dinamici e stimolanti, come Berlino, Londra, Shanghai, Mumbai. Non esiste una scena nazionale nell’arte, esiste invece una meritocrazia mondiale, con dei valori talvolta invertiti dagli interessi dei commercianti e dei musei, ma che restano integri nonostante il trascorrere del tempo».

Info: il bando e tutte le informazioni sul progetto si possono trovare nel sito dedicato ad EGE – European Glass Experience www.egeglass.eu

 

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