L’anno nero della cultura romana

Roma

Si è presentata ieri al Palaexpo la ricerca Cultura, impresa e territorio, sullo stato di salute del sistema culturale romano. La diagnosi non è di certo tra le migliori. Secondo i datii raccolti da Federculture e dalla Camera di commercio di Roma dopo 10 anni di risultati positivi, i musei comunali hanno registrato un calo di visitatori del 6,3% nell’anno 2012 mentre nei primi otto mesi del 2013 si è raggiunto un preoccupante -9,8%. Secondo Federculture «è un segno di come l’incertezza della programmazione pubblica e della strategia di gestione stia determinando in un immobilismo che si traduce in un allontamento del pubblico». A fare da eccezione l’Ara Pacis con un +12% e le Scuderie del Quirinale con un +76% contrapposto, però, al -24% del Palazzo delle Esposizioni. Stessa cosa tra il Colosseo che registra un incremento dell’80% dei visitatori contro un preoccupante 30 e 20% di villa Adriana e villa D’Este. Situazione medesima anche per il cinema e il teatro con l’eccezione dei concerti che hanno visto un aumento del 55% nel primo semestre del 2013. Per risollevare la questione, secondo Federculture, è necessario risolvere i problemi aperti come la messa in rete delle strutture e il decentramento dell’offerta culturale nelle periferie mentre l’ad di Zètema, Albino Ruberti, annuncia un taglio del 30-35% sui contratti di servizio delle municipalizzate sul pluriennale 2014-15. L’assessore alla cultura Flavia Barca assicura invece che «quei numeri sono solo appostamenti della ragioneria sul triennale, tutti ancora da discutere». Che dire, speriamo bene.