Una visione del mondo

Bologna

Antonello Ghezzi, coppia di giovani artisti formatasi all’Accademia di belle Arti di Bologna nel 2009, ha inaugurato ieri sera, venerdì 29 novembre, nell’aula magna della Pinacoteca nazionale di Bologna, un lavoro sul quale hanno creduto fortemente personalità di rilievo nell’ambito accademico bolognese e privati sostenitori dell’arte. Un lavoro artistico che parte da una favola, da un desiderio di trasmettere positività e un messaggio delicato nei modi ma forte nel senso. Il progetto Mind the Door, a cura di Silvia Evangelisti e Luigi Ficacci, può essere anche definito come l’unione perfetta di poeticità e meccanicità più prettamente tecnologica: una porta automatica, anonima e di stampo industriale, si apre solo se colui che intende attraversarla… sorride! Un gioco sottile e delicato che percorre la linea del gesto simbolico e carico di significati; un semplice ma non banale invito a servirsi della nostra capacità di connetterci in modo positivo e aperto al mondo, che si spalanca davanti ai nostri occhi. Da sempre influenzati dai racconti per l’infanzia e uniti da una passione per la narrativa favolistica, Nadia Antonello e Paolo Ghezzi propongono un’arte comunicativa e partecipativa.

La porta, realizzata dall’azienda Ponzi, è stata installata nella chiesa di santa Maria Maddalena, in via Zamboni 47, dove resterà in modo permanente. Contemporaneamente, gli artisti sono stati invitati dalla Pinacoteca nazionale di Bologna a installare, all’interno della sala nel piano interrato, una riproduzione del loro studio d’artista. The Artists are IN, titolo che fa riferimento alla famosa frase “the doctor is in” di Lucy dei Peanuts, diventa una mostra progetto, all’interno del quale gli artisti, dal 29 novembre al 29 dicembre 2013, vivranno e lavoreranno proprio come fosse il loro studio e dove gli spettatori potranno conoscere e visionare altri lavori prodotti dal collettivo sia ad hoc per l’occasione sia nel corso degli ultimi anni.

Come spiega Silvia Evangelisti, la potenza creativa e originale del lavoro di Antonello Ghezzi sta proprio nel loro «Porsi davanti al problema della visione del mondo», sottolineando il «forte legame tra esperienza poetica e vissuto quotidiano». Questo viene ripensato e rivissuto, plasmato guardando alla cognizione estetica e alla poeticità sensoriale, in uno slittamento di senso e funzionalità che inseriscono e documentano Mind the Door come una prova significativa all’interno delle più contemporanee tendenze artistiche e intellettuali.

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