L’arte è femmina

Roma

Il lavoro della fotografa Federica Valabrega, Daughters of the king, in esposizione da oggi alla Ermanno Tedeschi gallery a Roma (a cura di Annalisa D’Angelo) si gusta quasi come un libro. Scatti che immortalano il ruolo delle donne ebree ortodosse all’interno delle loro comunità sparse per il mondo. L’artista ripercorre una storia personale, filtrata attraverso i suoi occhi/obiettivo, e la propone al pubblico nei giorni in cui la condizione femminile è diventata, in varie sue sfaccettature, uno degli argomenti di più stringente attualità. Il tema è proposto dall’artista in modo molto armonioso e accattivante e, soprattutto, universale. Si parla, infatti, di una particolare tipologia di donne ma è un modo per sottolineare un carattere che accomuna tutte le donne, di qualunque parte del mondo e di qualunque credo. Un esercizio che rimanda, con un sottile sforzo mnemonico, alle pagine del libro vincitore del premio Campiello L’amore graffia il mondo, di Ugo Riccarelli. Un testo in cui viene disegnato il ritratto di una donna più forte delle proprie fragilità, una figura indimenticabile, unica, eppure sorella delle tante donne che ogni giorno come guerriere silenziose rinunciano a se stesse per abnegazione e per amore.

Valabrega, in modo diverso, lancia lo stesso messaggio. Donne forti, con sguardi determinati e simbolo dell’unità familiare, donne che regalano luce alle scene fotografate, sebbene gli scatti siano in bianco e nero. «Daughters of the king – spiega l’artista – è un cammino tramite il quale, dopo tre anni di scatti, di incontri e di amicizie, ho avuto modo di conoscere nel profondo la bellezza spirituale di queste donne così preziose e segrete, seppur all’interno di una società estremamente rigida e regolata da leggi severe sulla privacy e sul rispetto dell’immagine sacra». Le fotografie di Valabrega si presentano come interviste mute che vanno a imprimersi lungo le pareti della galleria. L’artista si attiene a scelte interpretative che le permettono di raccontarci, attraverso una costruzione d’immagini popolata da dettagli, momenti rubati da un contesto privato, intimo, quanto lo può essere il rapporto tra una persona e la propria religione. Così nascono le sue fotografie, caratterizzate anche da un sapiente uso di luci essenziali laddove il flash imprime sulla carta fotografica una visione secca dell’immagine che diventa luogo, o meglio lo specchio dove riconoscere non una nuova realtà ma un’apparizione autoreferenziale. È così che le immagini di Federica Valabrega parlano sostanzialmente di lei e delle sue sensazioni vissute nella riscoperta delle sue radici ebraiche attraverso la storia e le tradizioni di un popolo millenario che vive ancora la quotidianità con devozione.

In occasione dell’inaugurazione, alle 18 di oggi, si tiene la presentazione dell’omonimo libro Daughters of the king, a cura di Diego Orlando e Annalisa D’Angelo, con testi di David Alan Harvey (fotografo della Magnum Photo Agency e di National Geographic), Maurizio Molinari (giornalista della Stampa), Ermanno Tedeschi, Diego Orlando, Annalisa D’Angelo e Federica Valabrega (Burn Books, 2013, 96 pagine). Federica Valabrega, è nata a Roma nel 1983. Vive e lavora tra Roma e New York. Dopo un master in giornalismo presso l’American university di Washington nel 2008, l’anno dopo comincia a intraprendere la carriera di fotoreporter freelance. Le sue fotografie sono apparse anche sul New York Times Magazine, sulla rivista online Burn Magazine, su The Jewish Week, sulla rete televisiva JNOne e sui più importanti quotidiani italiani, tra cui La Repubblica, Il Corriere della Sera e La Stampa.

Info: http://www.etgallery.it/ Da oggi fino al 15 gennaio 2014

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