Luzzati factory, sperimentazioni anni ’40 ’50

Genova

Come si costruisce un artista? Quali sono le tappe e i percorsi che vanno ad alimentare la sua vena creativa fino a farlo diventare tale? la mostra Luzzati factory, sperimentazioni anni ’40 ’50 ripercorre i primi venti anni del cammino artistico di Emanuele Luzzati alla ricerca delle sue sperimentazioni giovanili su tecniche, temi, stili. In mostra bozzetti, figurini, progetti, disegni per opere teatrali, ad esempio quelli per il Peer Gynt del 1950 in cui recitò Vittorio Gassman, illustrazioni per libri come i disegni e le acqueforti per il suo primissimo lavoro in questo campo, il Candide di Voltaire; opere di grafica tra cui un divertente pannello di pubblicità per una birra: solo per avere un’idea della raccolta di pezzi che faranno scoprire aspetti a dir poco sorprendenti del maestro genovese. Associare la parola factory, il famoso studio di Andy Warhol, al nome di Luzzati può infatti stupire. Ma l’immaginario a cui ci si riferisce non è poi così distante: non si tratta tanto di una filosofia di vita, quanto di una concezione dell’arte in toto che ha accomunato i due artisti e li ha portati a sperimentare in ambiti artistici diversi e a mescolare le esperienze.

 

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