Le isole di Dieter Roth

Milano

L’HangarBicocca presenta la mostra antologica Islands di Dieter Roth e Björn Roth, primo progetto espositivo curato dall’Artistic Advisor Vicente Todolí. La rassegna propone per la prima volta in Italia 100 opere di Dieter Roth, figura di riferimento della scena internazionale degli ultimi cinquant’anni, realizzata in collaborazione con il figlio Björn e lo fa raccontando i cardini della produzione dell’artista per isole, punti tematici delle sua espressività. Roth è considerato uno degli autori più poliedrici del Novecento e il suo lavoro è molto complesso e diversificato: conosciuto soprattutto per i suoi libri d’artista, ha utilizzato diversi materiali e strumenti tra cui la grafica, la fotografia, la performance, la scultura e l’installazione, con l’idea che debba esserci un legame molto chiaro tra i materiali, la forma dell’opera e i concetti che ha intenzione di esprimere nel suo lavoro. Da qui la grande ricerca e la forte sperimentazione che ha attraversato tutta la sua opera, nella quale nessuna disciplina è stata tralasciata.

Il percorso espositivo di Island riprende questo valore totale di arte ed è reso unico dalla presenza di imponenti installazioni in dialogo con lo spazio ex industriale di HangarBicocca; guiderà il pubblico attraverso l’universo creativo multidisciplinare e geniale dell’artista che con il suo lavoro ha radicalmente rivoluzionato il modo di fare e guardare l’arte. Alcuni esempi: subito all’ingresso è installato l’Economy Bar (2004-2013) opera che rappresenta in modo più radicale l’attitudine di Dieter Roth allo sconfinamento dell’atto artistico nella vita reale. Il bar aperto al pubblico e realmente funzionante accoglierà i visitatori coinvolgendoli in quel flusso ininterrotto tra produzione artistica e quotidianità che è la cifra di tutto il lavoro di Roth e dei suoi collaboratori. Posizionato di fronte al bar The Relatively. New Sculpture un’opera prodotta in occasione della mostra in HangarBicocca da Björn Roth in collaborazione con i figli. Si presenta come una grande installazione percorribile dove tra le altre cose sono collocati strumenti musicali, recuperati poco prima di diventare rifiuti. Alla base del lavoro c’è l’idea di poter creare una musica proveniente da strumenti rotti, i quali possono essere suonati direttamente dallo spettatore. Esposti poi i pavimenti dello studio di Dieter a Mosfellsbær in Islanda, alcuni esempi del suo lavoro con la grafica come in Surtsey o in Picadilly Project, le sculture di cioccolato della Self Tower di Conquille Gnomes o di zucchero di Sugar Tower che vengono realizzate nella New York Kitchen, allestita alla mostra e molto altro ancora nella vastità dell’universo dell’artista.

Info: Fino al 9 febbraio all’HangarBicocca, via Chiese 2, Milano. www.hangarbicocca.org