Sicut erat in principio nunc et semper

Maurizio Cattelan. Leggo nelle prime righe della sua biografia su Wikipedia: “Con Paola Manfrin e Dominique Gonzalez-Foerster edita la rivista Permanent food e, con Massimiliano Gioni e Ali Subtonick la rivista d’arte Charley. Collabora saltuariamente con la rivista d’arte contemporanea Flash Art. Nel settembre 2010 ha ideato col fotografo Pierpaolo Ferrari un altro progetto editoriale Toilet Paper”.

Pensavo fosse un artista (pensionato ma pur sempre un artista) invece, a leggere la celebre enciclopedia online, scopro che è un giornalista. Abbiamo dedicato la copertina a Cattelan e un ampio servizio al suo amico fotografo di moda Pierpaolo Ferrari proprio a voler sottolineare due elementi che sembrano diventati una costante nell’arte, nella comunicazione, nella società: il valore delle immagini e la ricerca della doppiezza. Piacciono le immagini, siano esse foto, video o performance, per la loro forza, per la loro immediatezza, per la loro facilità. Ma poi per elevarle bisogna renderle indefinite.

La sublimazione dello stato di confine come motivo d’attrazione intellettuale. L’allusione che soppianta la definizione. La filosofia del paso doble. Ti colpisco facendoti vedere una cosa, ma ne decomprimo il significato per lasciarti maggiore libertà d’analisi. Essere quello che non siamo, vedere quello che non è. Giochi vecchi come il cucco, ma declinati secondo linguaggi e gusti contemporanei. Una sperimentazione continua, legittima, affascinante foriera di rare eccellenze e di molte mediocrità. “Sicut erat in principio, nunc et semper”. Ecco perché tocca saper guardare bene prima di recitare Gloria al Padre.