La sorella dell’emiro Tamim porta in Qatar le sculture shock del concepimento

Doha

Si intitola Il viaggio miracoloso la serie di 14 sculture in bronzo dell’artista britannico Damien Hirst esposte per la prima volta a Doha, in Qatar. Un percorso che va dal concepimento del feto in utero fino alla nascita del bambino e che come colonna sonora ha il battito del cuore amplificato. Un vero slancio verso la modernità, anche sul piano dell’arte, da parte di un Paese del Golfo dove, al contempo, le donne vestono ancora l’abaya o il niqab a coprire il volto e le loro immagini sono censurate dai libri o dalle riviste. A commissionare un lavoro così audace costato 20 milioni di dollari è stata Sheikha al Mayassa Hamad bin Khalifa al Thani, 30 anni, presidente dell’Autorità museale del Qatar e sorella del nuovo emiro Tamim. «È meno audace della nudità» ha detto la sheikha al New York Times, ricordando che «c’è un versetto del Corano sul miracolo della nascita. Non è contro la nostra cultura o la nostra religione». Le sculture rientrano nella sua missione di creare una piattaforma per gli artisti contemporanei da tutto il mondo, trasformando Doha in un centro di arte e cultura. Non importa se il pubblico gradisce o meno, è importante creare dibattito. L’autorità museale di Doha ha anche organizzato una gigantesca retrospettiva dell’opera di Hirst, Reliquie, che aprirà giovedì. Nei progetti di Sheikha al Mayassa anche l’apertura di due nuove musei a Doha, il Museo nazionale del Qatar disegnato da Jean Nouvel e il Mueseo orientale a opera degli architetti svizzeri Herzog e de Meuron. Di Sheikha al Mayassa, la docente di storia dell’arte presso l’università del Texas del Nord Nada Shabout dice che è coraggiosa a introdurre nuove immagini e nuovi modi di pensare, soprattutto a Doha che è più conservatrice rispetto ad altre città del Medioriente. La maggior parte del mondo arabo non ha visto nudi in pubblico. Il sesso non è un tabù, ma un affare privato. Non ho idea di come l’opinione pubblica reagirà a queste sculture, ha spiegato riferendosi all’opera sul concepimento. L’idea di esporre quelle sculture a Doha risale al 2009, quando Sheikha al Mayassa incontrò Hirst nel Gloucestershire, in Inghilterra. Lui le mostrò alcuni disegni che aveva fatto sullo sviluppo prenatale, dal feto al neonato, e lei ebbe l’idea di farne sculture da esporre davanti al Sidra Medical and Research Center di Doha, ospedale che si occupa della salute della donna e del bambino. La maggior parte del lavoro, costato tre anni, si è svolto in Inghilterra, ma ora le sculture saranno posizionate in modo da essere viste anche da lontano.