Alla biennale il documentario sulle Femen rivela scomode verità

Venezia

Kitty Green è la regista del documentario Ukraine in not a brothel fuori concorso alla biennale di Venezia. Il film racconta i retroscena del movimento Femen che ha conquistato il mondo per la sua ideologia femminista e soprattutto per il topless mostrato ovunque delle ragazze che ne prendevano parte. La Green, australiana ma di madre ucraina, ha vissuto un anno nel quartier generale del movimento conquistandosi la fiducia delle attiviste e scoprendo così delle inaspettate verità. A capo del gruppo, infatti, c’è un uomo che è la mente delle varie performance, e non una dona come ci si aspetterebbe. Di più, il padre del movimento, Viktor Svyatskiy, dice: «Gli uomini fanno di tutto per il sesso, io ho creato il gruppo per avere delle donne – e aggiunge – spero che grazie al mio comportamento patriarcale loro rifiutino quel sistema che rappresento». Le Femen, poi, sono scelte in base a criteri puramente estetici e dice la regista alla Repubblica di oggi: «il 99 per cento di loro non sa neanche cosa sia il femminismo».