Prosegue il festival del cinema

Numero tondo tondo, settanta, per questa edizione 2013 del festival del cinema di Venezia che da quasi una settimana sta illuminando i viali alberati del Lido grazie ai riflettori internazionali. Come d’abitudine è stato il presidente della Biennale Paolo Baratta a dare il via, nella serata inaugurale affiancato dalla bionda madrina Eva Riccobono, alla nuova edizione del festival che si chiuderà il 7 settembre quando il presidente di giuria Bernardo Bertolucci proclamerà il vincitore del Leone d’oro. «Spero – ha dichiarato il regista sotto il suo inseparabile cappello – che le sorprese che ci riserverà la mostra guidata dal direttore Alberto Barbera saranno al di là di qualsiasi mia speranza e che vinca un film che vi sorprenderà molto. Quello che voglio di più è essere sorpreso dalle premiazioni che faremo». I due superdivi George Clooney e Sandra Bullock hanno aperto le danze presenziando all’anteprima di Gravity 3D del regista Alfonso Cuaron, piacevole pellicola di fantascienza, mentre, nella stessa sera, ad un esclusivo party a inviti veniva proiettato uno spezzone del film di Marina Abramovic su James Franco The last unicorn. Sono tre le pellicole italiane in concorso nella sezione principale: L’intrepido di Gianni Amelio che racconta di un Antonio Albanese ai tempi della crisi; l’esordio nel lungometraggio della regista teatrale Emma Dante, Via Castellana Bandiera, tratto dal suo libro omonimoe Sacro Gra, il documentario di Gianfranco Rosi sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Quest’ultimo si fregia per la prima volta di essere, accanto a The unknown known: the life and times of Ronald Rumsfeld, un documentario in gara per la principale categoria in concorso.

Per il resto, si guarda ad Est e a Ovest del mondo. Tante pellicole statunitensi, con annesse le immancabili attrici glamour (Scarlett Johansson in Under the skin di Jonathan Glazer, Judy Dench commovente madre in Philomena di Stephen Frears, Mia Wasikowska in Tracks, Mélanie Thierry, che ha affrontato il red carpet sfoggiando un bel pancione da gravidanza, in The zero theorem di Terry Gilliam) e attori rispolverati a lucido per l’occasione (Nicolas Cage in Joe, western in concorso firmato da David Gordon Green e Daniel Radcliffe che interpreta il poeta Allen Ginsberg in Giovani ribelli). Da Oriente arriva, attesissimo, un veterano dei festival di tutto il mondo come il regista cult Hayao Miyazaki che con il film d’animazione Si alza il vento, Kaze Tachinu, ha annunciato il suo ritiro. Dopo aver vinto il Leone d’oro con Pietà nella passata edizione, il controverso coreano Kim Ki-duk presenta la sua ultima fatica, Moebius, questa volta però nella sezione fuori concorso. La seguita sezione della Settimana della critica giunge alla sua 28esima edizione e presenta due opere italiane: la commedia, Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto con Giuseppe Battiston e il cartone animato L’arte della felicità, del fumettista napoletano Alessandro Rak che racconta del rapporto tra due fratelli. Tra polemiche per la mancanza di fondi per l’industria cinematografica nostrana e red carpet seguiti da esclusive cene di beneficenza, il festival del cinema di Venezia continua ad affascinare i sognatori di tutto il mondo.

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