Walter Siti e il presente della letteratura

Roma

Si chiede Walter Siti, vincitore del premio Strega 2013, oggi su Repubblica: perché molti scrittori contemporanei ispirano i loro romanzi alla realtà? La fantasia ha abdicato, forse, a vantaggio della documentazione? Il dibattito intellettuale prende spunto, effettivamente, da molti esempi. Da Roberto Saviano, che in Gomorra racconta gli intrecci del crimine organizzato a Emmanuel Carrére, che in Limonov narra le vicende dello scrittore e avventuriero russo, fino al meno recente Pierpaolo Pasolini, che in Petrolio illustrava gli intrighi politici sulla politica energetica. «La mia idea – scrive lo scrittore sul quotidiano – è che il ricorso del romanzo alla non fiction non dipenda da una fame di realtà più intensa ora che nel passato, ma sia piuttosto il sintomo di ciò che manca alla realtà; per non dire addirittura una critica della realtà, che ostinata si sottrae a ogni forma bella e ragionevole». Il punto di vista è sicuramente interessante e stimola la discussione. Scrive ancora Siti: «Ora reagiamo al mare di storie insulse e inutili ma insieme riveliamo il ventre molle della nostra contemporaneità». È davvero un sintomo della contemporaneità? Oppure effettivamente l’epoca storica contemporanea sta contribuendo ad appiattire le coscienze e a tarpare le ali alla creatività?