Metafisica a sud

Il Castello di Otranto ospita l’articolato programma di Metafisica a sud, enigma di un pomeriggio d’estate, a cura di Raffaela Zizzari. Il percorso è unito collateralmente alla mostra Giorgio de Chirico, mistero e poesia”, organizzata per i 125 anni dalla nascita dell’artista. Dopo aver accolto oltre 200mila visitatori con le mostre di Joan Mirò, Pablo Picasso, Salvador Dalì e Andy Warhol, l’antico maniero idruntino ospita le opere del maestro che partito dall’Italia con la sua Metafisica, ha conquistato la scena internazionale fin dalla prima metà del secolo scorso, travalicando i confini dell’arte per influenzare con il suo universo creativo non solo la generazione successiva di pittori, ma anche letterati, filosofi, architetti e la psicanalisi. Il giorno dell’inaugurazione (lo scorso 10 luglio) è stato proiettato integralmente un percorso tra docufilm e videoarte di Metafisica a Sud. De Chirico, Magna Grecia, di Chiara Idrusa Scrimieri, un viaggio di lettura metafisica applicata al paesaggio sensibile della Magna Grecia.

Metafisica a sud, Giorgio de Chirico, Magna Grecia è la proposta di un percorso tra suoni e immagini in cui esprimersi alla luce di questa possibile, brillante corrispondenza: la direzione è quella di una riflessione concettuale che porta a vedere il paesaggio che non è, che è stato o che potrebbe essere, alludendo al suo enigma, al mistero, al pensiero, alla traccia dell’uomo. Uno stile visivo potente e ricco di elaborazioni coloristiche, grafiche, di gusto pittorico, è la chiave per manipolare immagini dal presente e dal passato remoto e amalgamarle in un immaginario visionario, surreale e metafisico insieme e tuttavia straordinariamente mediterraneo e contemporaneo.

Tutto ciò ha fatto da cornice a una collettiva di quattro artisti pugliesi (Antonio Giannini, Beppe Labianca, Oronzo Liuzzi e Vincenzo Mascoli) e una sezione dedicata al fumetto con alcune tavole di Sebastiano Vilella. Infine, è stata presentata Mamma Li Turchi, opera per ombre e cuntastorie di e con Francesco Ferramosca che andrà in scena tutte le domeniche di luglio e agosto (dalle 19). Nello spettacolo di ombre, in una girandola di turcherie condite dal salace dialetto dei rudi abitanti dell’antico Salento, rivive la leggendaria epopea turco-salentina che tante tracce ha lasciato nella nostra cultura. Così un reputo (o pianto funebre), una filastrocca popolare, una nenia, trovano un nuovo spazio culturale, vitale e attuale. La memoria, e in particolare la memoria di un fatto di sangue, servono a confrontarsi con la storia dei nostri giorni e attingervi nuova dignità ed energia. A rendersi conto che là dove esiste sopraffazione e morte, non si persegue soltanto la distruzione dell’uomo ma si innesca la terribile spirale della violenza. La rassegna degli eventi collaterali, giunta alla quarta edizione, ha registrato negli anni passati importanti risultati, non solo per i visitatori che hanno apprezzato le singole mostre e gli appuntamenti, ma anche per artisti, architetti, registi, designer, aziende e tutto l’indotto, che possono trarre una concreta opportunità di incontro e di promozione. Fino al 24 settembre, Castello Aragonese, Otranto (Le). Info: www.castelloaragoneseotranto.it; www.dechiricoaotranto.it

 

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