Opening

Napoli

Negli spazi dell’antico Palazzo Partanna che ospitarono la galleria di Lucio Amelio, Eduardo Cicelyn, ex direttore del museo Madre, inaugura la nuova galleria Casamadre. Ad essere convolti nella collettiva importanti nomi come Domenico Bianchi, Francesco Clemente, Luciano Fabro, Antony Gormley, Anish KapoorJannis Kounellis, Barry Le Va, Mimmo Paladino e Michelangelo Pistoletto. Per Cicelyn esporre in questi spazi significa riprendere un filo interrotto della storia dell’arte contemporanea napoletana. Lucio Amelio aveva intuito che le visioni e i linguaggi autentici della contemporaneità, esprimendo tutta la loro energia formale, sono come le scosse di un sisma capace di smuovere dal profondo i luoghi dove la cultura s’è accumulata nei secoli, proprio quando sembra chiusa in se stessa, depositata per sempre. Si può ricominciare da qui, ancora da Napoli, se si è compreso che l’arte è una questione di forma e di potenza espressiva che alimenta le sue radici nel discorso pubblico della città europea e nel suo sottofondo oscuro. A costo di sfidare le idee e le mode correnti e sostenendo valori non necessariamente condivisi, gli artisti che la galleria ospita, di generazioni e storie diverse, con linguaggi dissonanti tra loro, non hanno mai smesso di testimoniare ciò che nell’arte ha peso e sostanza, cioè identità culturale e morale, nonostante le turbolenze astratte della contemporaneità globalizzata.

 

 

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