Per una memoria futura

Per il progetto Cartes de visite, materia sensibile, il cortile della fondazione pastificio Cerere di Roma – già di per sé un luogo della memoria, essendo la più antica delle tre fabbriche maggiori del quartiere – diventa il nucleo di partenza di un percorso che si snoda per le strade di San Lorenzo. Frutto della ricerca dello spagnolo Pablo Mesa Capella, il progetto, estendendosi nello spazio urbano e instaurando una relazione e un dialogo con alcuni dei residenti del quartiere, assume un carattere fortemente sociale. Un’idea che ben evidenzia quanto le immagini possano costruire testimonianza e memoria della storia, di se stessi e degli altri.

La mostra trova la sua origine in una ricerca svolta dall’artista nel corso degli ultimi anni. Spostandosi per diversi mercatini delle pulci, il creativo, ha collezionato numerosissime cartes de visite: fotografie di piccolo formato altamente popolari dagli anni ’60 dell’800, utilizzate per essere scambiate, recavano sul retro informazioni sulla persona ritratta. Il cortile della fondazione per questo progetto è stato tappezzato delle piccolissime immagini, a creare un’installazione composta da centinaia di persone che, come quasi l’intera umanità, sono state destinate all’oblio, dimenticate, sottratte dalla storia. Un rimosso di cui ora con l’opera vi è nuova testimonianza. Dalla fondazione il percorso prosegue e si articola in venti tappe. In ognuna di queste è presente una fotografia ingrandita di un abitante del quartiere e la registrazione audio dove egli stesso racconta della foto e de suoi ricordi a partire dallo scatto. Disseminati tra le vie del quartiere romano si collocano i punti di ascolto con le rispettive immagini, fruibili attraverso una mappa e l’uso di audioguide o direttamente con lo smartphone. Se le cartes de visite sono testimonianze funeree della memoria perduta, queste dei cittadini sono, al contrario, testimonianze viventi, esercizio per una memoria futura.

L’artista ha dimostrato di possedere sensibilità e spirito affabile nel coinvolgere gli abitanti del quartiere San Lorenzo, che hanno aderito al suo progetto lasciando a lui e alla collettività una preziosa narrazione personale: esperienze di vita che hanno deciso di offrire alla collettività. Un progetto dunque che riesce a far parlare un quartiere a evocare la sua pesante memoria di guerra, così come la sua incredibile trasformazione in un’area dinamica e vitale, centro accademico, artistico e culturale. L’esposizione parla di individui, luoghi, ricordi familiari, storie personali e collettive, dà voce proprio ai diversi attori che vivono la zona. Con questo intervento si conclude il ciclo di appuntamenti targati Pastificio_lab, a cura di Sguardo contemporaneo, che per un anno ha visto coinvolti artisti, addetti ai lavori, pubblico, studenti e abitanti del quartiere – connettendo tra loro idee, persone, progetti – per sperimentare nuove modalità di intervento e partecipazione.

Che il caldo di questa estate appena iniziata non spaventi chi voglia inoltrarsi lungo in percorso che dall’ex Fabbrica scende fino al cimitero Monumentale del Verano, per poi risalire e giungere alle mura Aureliane. Il momento migliore per scoprire man mano il lavoro sono le fresche ore serali, per ascoltare, nell’intima quiete, le preziose testimonianze dei diversi cittadini coinvolti.

Fino al 4 luglio; cortile fondazione pastificio Cerere, via degli Ausoni, Roma; info: www.sguardocontemporaneo.it

Foto di Sebastiano Luciano

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